Il Tribunale di Viterbo si prepara all’inaugurazione dell’Aula di Ascolto per le Vittime
Formazione e Protocolli per un’Accoglienza Integrata
Il Tribunale di Viterbo, su iniziativa del Presidente Francesco Oddi e del Dirigente Paolo Stavagna, d’intesa con la Procura della Repubblica, sta portando a termine l’allestimento della nuova Aula di Ascolto per le vittime di reato, la cui inaugurazione è prevista entro la fine dell’anno. L’idea, che si pone come un modello di buona prassi, è stata affiancata da un essenziale ciclo di formazione destinato agli operatori giudiziari, in linea con gli obblighi imposti dalla normativa nazionale e sovranazionale.
L’impulso originario al progetto è stato dato da Maria Rosaria Covelli Presidente del Tribunale di Viterbo dal 2016 al 2019, oggi Presidente della Corte di Appello di Napoli e dell’Osservatorio permanente sulla violenza di genere istituito presso il Ministero della Giustizia.
L’Imperativo normativo: tutela e formazione
L’iniziativa viterbese risponde all’esigenza di attuare pienamente la normativa a tutela delle vittime di reato, in particolare il D. Lgs. 212/2015 (che ha recepito la Direttiva Europea 2012/29/UE). Questa Direttiva, e il conseguente Decreto, stabiliscono norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime, introducendo il concetto di “vittima particolarmente vulnerabile” – categoria che include, ad esempio, i minori e le donne vittime di violenza.
L’obiettivo dichiarato è definire e perfezionare percorsi di accoglienza che garantiscano il rispetto e la non vittimizzazione secondaria. L’articolo 29 del D. Lgs. 212/2015, in particolare, sottolinea l’importanza cruciale della formazione specifica per tutti gli operatori del settore giustizia che entrano in contatto con le vittime.
Formazione interdisciplinare per operatori giudiziari
Il ciclo di sensibilizzazione e formazione, tenutosi presso il Palazzo di Giustizia, è stato specificamente pensato per preparare il personale e gli operatori che, a vario titolo, interagiranno con i soggetti vulnerabili.
Le sessioni hanno visto l’apporto di competenze interdisciplinari: l’Avvocato Rosita Ponticiello, coordinatrice del Dipartimento Pari Opportunità Unione Nazionale Camere Civili, ha affrontato gli aspetti legali e l’analisi delle disparità di genere e tutela dei diritti; la Dott.ssa Chiara Poscetti, psicologa specializzanda in psicoterapia psicoanalitica del bambino, adolescente e coppia genitoriale, ha offerto strumenti per una gestione psicologicamente informata e rispettosa del trauma.
L’alto profilo istituzionale della partecipazione è stato garantito anche dal coinvolgimento attivo delle Forze dell’Ordine, evidenziando un approccio integrato: erano presenti il Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, con il Maresciallo Maggiore Dott. Antonio Canzanella, e la Questura di Viterbo, con il Commissario della Polizia di Stato Dott. Ispettore Giulio Cristoferi.
Protocollo d’accoglienza in elaborazione
In parallelo alle attività formative, il Tribunale ha istituito un tavolo tecnico. La ratio di questo gruppo di lavoro è preparare tutte le attività organizzative e di accompagnamento necessarie per il corretto funzionamento della nuova struttura.
Un elemento chiave di questo lavoro è la stesura di un protocollo per l’accoglienza. L’adozione di protocolli operativi standardizzati è fondamentale per assicurare che le procedure giudiziarie (come l’audizione protetta, prevista anche dall’art. 351, comma 1-ter, c.p.p. in casi specifici) siano condotte nel modo meno traumatico possibile, fornendo un ambiente sicuro e rispettoso per chi ha subito un reato.
L’inaugurazione dell’Aula di Ascolto, dunque, non rappresenta solo l’apertura di un nuovo spazio fisico, ma il coronamento di un percorso che vede il Tribunale di Viterbo impegnato a elevare gli standard di giustizia e umanità nell’interazione con le persone offese.
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*Avv. Rosita Ponticiello, Coordinatrice Dipartimento Pari Opportunità dell’Unione Nazionale Camere Civili
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