Intelligenza Artificiale nel settore aerospaziale e AI Act: una sfida normativa tra progresso e sicurezza
L’adozione dell’AI ACT comporta alcuni rischi, tra cui, il possibile rallentamento degli investimenti in innovazione a causa dell’incremento dei costi per la compliance con la nuova normativa ma - come è avvenuto già per il GDPR - è possibile immaginare che altri Paesi introdurranno legislazioni similari a tutela dei diritti fondamentali dell’individuo
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta già uno degli strumenti tecnologici più potenti e in rapida evoluzione, con applicazioni che spaziano dalla medicina all’industria automobilistica, dall’educazione all’agricoltura. Tuttavia, con il suo crescente utilizzo, mentre in alcune aree geografiche ci si affida alla legge del mercato, in Europa è sentita la necessità di regolamentare questa tecnologia, al fine di garantirne un impiego etico e sicuro. In questo contesto si inserisce il regolamento europeo, l’AI Act, che si propone di stabilire standard rigorosi per il suo sviluppo e la sua applicazione.
Il regolamento, frutto di anni di dibattiti e consultazioni, promuove il principio dell’antropocentrismo, stabilendo che l’IA debba sempre essere utilizzata sotto la supervisione umana, per tutelare i diritti fondamentali delle persone. Accanto a questo, vengono definiti altri principi chiave come la trasparenza, la non discriminazione e la classificazione dei sistemi di IA in base al rischio. Questi sistemi dovranno garantire il rispetto di norme severe, con obblighi di tracciabilità e responsabilità per i fornitori, specie per i sistemi ad alto rischio. Il mancato rispetto di queste disposizioni potrà comportare sanzioni pesanti, inclusi ingenti multe e il divieto di commercializzazione.
Peraltro, lo scorso 2 febbraio hanno iniziato ufficialmente ad applicarsi le prime norme dell’AI Act, quelle relative agli obblighi di formazione in materia di IA da parte di fornitori e deployer ai propri impiegati ed agli utenti in generale e alle pratiche di IA vietate.
Una delle aree in cui l’IA sta mostrando un impatto significativo è il settore aerospaziale, dove l’innovazione basata sull’intelligenza artificiale sta trasformando le operazioni e migliorando l’efficienza, la sicurezza e l’affidabilità. Le aziende del settore, così come le istituzioni di ricerca, stanno investendo nello sviluppo di nuove soluzioni per consolidare la propria posizione competitiva. Questo ha portato a una corsa alla protezione delle nuove tecnologie riguardanti applicazioni di IA tramite brevetti.
Un esempio di particolare rilevanza riguarda la manutenzione predittiva (brevetto n. EP4016221B1). Sono stati sviluppati modelli di machine learning che analizzano i dati dei sensori degli aeromobili per prevedere guasti prima che si verifichino, consentendo la sostituzione preventiva dei componenti e riducendo i costi di riparazione. Ad esempio, un’invenzione brevettata descrive un sistema di manutenzione predittiva in grado di rilevare le manovre di un aeromobile e monitorarne le condizioni in tempo reale.
L’IA sta rivoluzionando anche il controllo dell’operatività dei velivoli, con soluzioni che generano traiettorie ottimizzate, adattandosi alle condizioni variabili per aumentare la sicurezza, soprattutto nei sistemi autonomi. Un brevetto europeo (in particolare il brevetto n. EP4045412B1) riguarda un veicolo spaziale per servizi in orbita, dotato di un sistema per agganciare e movimentare oggetti nello spazio. Un altro brevetto descrive un metodo per tracciare i detriti spaziali in orbita attorno alla Terra tramite sensori ottici installati su piattaforme spaziali.
Un’altra invenzione, descritta in un altro brevetto (n. EP3977407B1), riguarda un metodo avanzato per il rilevamento e il tracciamento di oggetti in orbita terrestre, come detriti spaziali, attraverso l’elaborazione diretta di immagini acquisite da una piattaforma spaziale, come un satellite, un veicolo spaziale o una stazione orbitale, utilizzando uno o più sensori ottici.
Un elemento essenziale che può potenziare significativamente queste capacità è l’impiego dell’AI edge, una tecnologia fondamentale che consente l’elaborazione dei dati direttamente sui dispositivi, evitando la trasmissione di dati o richieste a sistemi remoti. Questo approccio riduce drasticamente la latenza, ottimizza i processi decisionali e assicura risposte più rapide, migliorando in modo significativo la sicurezza e l’affidabilità delle operazioni aerospaziali.
Un altro ambito di notevole interesse è rappresentato dai sistemi di visione artificiale, che consentono di ispezionare componenti aeronautici per individuare difetti con una precisione maggiore rispetto all’operato umano. Una domanda di brevetto (n. EP4394693A1) descrive un metodo per rilevare danni strutturali utilizzando reti neurali applicate a immagini multispettrali, migliorando così la qualità della produzione.
Infine, l’IA sta influenzando anche la progettazione aerospaziale, dove gli algoritmi di machine learning vengono impiegati per simulare scenari e ottimizzare l’aerodinamica, la scelta dei materiali e l’integrità strutturale. Grazie a queste tecnologie, è possibile ridurre i tempi e i costi di sviluppo, migliorando la precisione e la qualità dei progetti.
In parallelo, i sistemi robotici avanzati basati sull’IA stanno trasformando la produzione aerospaziale, rendendola più efficiente e sicura. Questi sistemi stanno sostituendo le operazioni manuali e consentendo una produzione più automatizzata e meno soggetta ad errori.
L’adozione del regolamento sull’IA comporta alcuni rischi, tra cui la preoccupazione per una tutela parziale dei diritti civili e il possibile rallentamento degli investimenti in innovazione a causa dell’incremento dei costi per la compliance con la nuova normativa. Tuttavia, si può ritenere che, come già accaduto con l’introduzione del GDPR, attraverso il c.d. Brussels Effect altri Paesi seguiranno l’Unione Europea introducendo legislazioni similari volte all’utilizzo dell’IA nel rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo.
Poiché il regolamento, nella sua interezza, entrerà definitivamente in vigore nell’agosto 2026, sarà possibile valutarne l’impatto solo a distanza di tempo. Tuttavia, le aziende hanno a disposizione i prossimi mesi per prepararsi adeguatamente e garantire la piena conformità alle nuove disposizioni.
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*Maria Chiara Cesarani, Paolo Peretti - Studio Torta