La correlazione tra accusa e sentenza è condizione necessaria per l'esercizio del diritto di difesa
Sentenza - Correlazione tra imputazione contestata e sentenza - Definizione giuridica del fatto diversa rispetto all'accusa - Condizioni - Identità del fatto - Tutela del diritto di difesa.
La facoltà riconosciuta al giudice di dare al fatto una definizione giuridica diversa da quella enunciata nell'imputazione deve conformarsi a due criteri fondamentali, tra loro connessi indissolubilmente (oltre a quelli di tenore procedurale previsti al comma 1 dell'art. 521 c.p.p.): l'identità del fatto ritenuto in sentenza rispetto a quello contestato e l'assenza di ogni pregiudizio in punto di esercizio del diritto di difesa rispetto allo stesso.
•Corte di cassazione, sezione III penale, sentenza 12 febbraio 2018 n. 6733
Sentenza - Correlazione tra accusa e sentenza - Attribuzione in sentenza di una diversa qualificazione al fatto contestato - Violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza - Esclusione - Condizioni - Fattispecie.
L'attribuzione in sentenza al fatto contestato di una qualificazione giuridica diversa da quella enunciata nell'imputazione non determina la violazione dell'art. 521 cod. proc. pen., qualora la nuova definizione del reato appaia come uno dei possibili epiloghi decisori del giudizio, secondo uno sviluppo interpretativo assolutamente prevedibile, o, comunque, l'imputato e il suo difensore abbiano avuto nella fase di merito la possibilità di interloquire in ordine alla stessa. (Nell'affermare il principio indicato, la Corte ha escluso la violazione del diritto al contraddittorio in una fattispecie in cui l'imputato era stato condannato in primo grado e in appello per il reato di cui all'art. 571 cod. pen., a fronte dell'originaria contestazione di maltrattamenti).
•Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 marzo 2017 n. 11956
Sentenza - Correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza - Art. 521 c.p.p. - Rapporto di incompatibilità/eterogeneità - Violazione del diritto di difesa.
Sussiste violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza quando il fatto ritenuto in sentenza si trovi, rispetto a quello contestato, in rapporto di incompatibilità ed eterogeneità, verificandosi un vero e proprio stravolgimento dei termini dell'accusa, a fronte dei quali l'imputato è impossibilitato a difendersi. (Nel caso di specie, l'imputato era stato condannato per il reato di cui all'art. 9 della legge n. 1423 del 1956, valorizzando ai fini della abitualità, un episodio di frequentazione con pregiudicati non espressamente menzionato nel capo di imputazione).
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 8 luglio 2013 n. 28877
Sentenza - Correlazione tra accusa e sentenza - In genere - Mutamento del fatto - Nozione - Violazione del principio di correlazione - Ambito dell'accertamento del giudice - Contenuto - Indicazione - Fattispecie.
In tema di correlazione tra imputazione contestata e sentenza, per aversi mutamento del fatto occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, della fattispecie concreta nella quale si riassume l'ipotesi astratta prevista dalla legge, in modo che si configuri un'incertezza sull'oggetto dell'imputazione da cui scaturisca un reale pregiudizio dei diritti della difesa; ne consegue che l'indagine volta ad accertare la violazione del principio suddetto non va esaurita nel pedissequo e mero confronto puramente letterale fra contestazione e sentenza perché, vertendosi in materia di garanzie e di difesa, la violazione è del tutto insussistente quando l'imputato, attraverso l'”iter” del processo, sia venuto a trovarsi nella condizione concreta di difendersi in ordine all'oggetto dell'imputazione. (Fattispecie relativa a contestazione del delitto di bancarotta post-fallimentare qualificato dalla S.C. come bancarotta pre-fallimentare).
•Corte di cassazione, sezioni Unite penali, sentenza 13 ottobre 2010 n. 36551