Penale

La raccolta del risparmio postale è pubblico servizio: peculato per l’operatore infedele

La Cassazione a Sezioni Unite Penali, con sentenza 34036 del 2025, stabilisce che la raccolta del risparmio postale è un pubblico servizio. L’operatore di Poste Italiane che si appropria di somme commette peculato, non appropriazione indebita

di Anna Marino

L’attività di raccolta del risparmio postale, ossia la raccolta di fondi attraverso libretti di risparmio e di buoni fruttiferi, fatta da Poste italiane S.p.A. per conto della Cassa Depositi e Prestiti è una prestazione di pubblico servizio. È quanto stabilisce la Cassazione a Sezioni Unite Penali, con sentenza 34036 del 2025, secondo cui di conseguenza, l’operatore di Poste Italiane addetto alla vendita e alla gestione dei prodotti del risparmio postale, nello svolgimento di tale attività, riveste...