Magistratura onoraria, la Commissione giustizia del Senato approva la riforma
Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario alla Giustizia: “Avanza la riforma, ora la parola passa all’Aula”
“Con l’approvazione in Commissione Giustizia al Senato della riforma della Magistratura Onoraria, facciamo un altro passo decisivo per riconoscere diritti e tutele a questi nobili servitori dello Stato, da troppo tempo relegati a una condizione di incertezza e precarietà. Dopo oltre 25 anni di attesa, questa riforma assicura stabilizzazione sino all’età pensionabile, tutele previdenziali e assistenziali, malattia, ferie, trattamento di fine rapporto e un inquadramento retributivo adeguato. Ora la parola passa all’Aula del Senato, chiamata a completare questo percorso di dignità e stabilità. Il Governo Meloni e Fratelli d’Italia continuano a dimostrare con i fatti che gli impegni presi si mantengono.” È quanto dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario alla Giustizia.
Di tutt’altro tenore il commento della senatrice Ada Lopreiato, capogruppo del M5s in commissione Giustizia a Palazzo Madama. “Il provvedimento del governo sulla magistratura onoraria – scrive in una nota - si limita ad affrontare lo status della categoria, peraltro facendo un evidente torto verso chi opta per il regime non esclusivista, ma è una enorme occasione mancata perché doveva essere il disegno di legge giusto per affrontare l’emergenza in corso che sta travolgendo la giustizia di prossimità: gli uffici del giudice di pace sono pesantemente sotto organico, anche del 70%, e in estrema difficoltà”.
“A queste carenze – prosegue Lopreiato - si aggiungono gravi disservizi nei servizi telematici e persino nella disponibilità della rete internet. Addirittura la maggioranza si rifiuta di accogliere la nostra proposta per posticipare l’entrata in vigore di una norma che da ottobre 2025 aumenterà le competenze dei giudici di pace. Se oggi ci sono segnali di collasso, tra alcuni mesi il servizio giustizia si fermerà. Nulla di questo sembra preoccupare il governo Meloni che non vede lo tsunami in arrivo”.