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Modelli di governance: la struttura che abilita il cambiamento

La trasformazione dei modelli operativi legali e l’evoluzione delle legal operations richiedono modelli di governance solidi, capaci di guidare il cambiamento e di renderlo sostenibile

Nelle organizzazioni contemporanee, sempre più complesse e interconnesse, la governance è la bussola che consente al dipartimento legale di operare in modo coerente con la strategia aziendale. Non è solo un insieme di procedure, ma un sistema che regola politiche, processi e relazioni, assicurando trasparenza, riduzione dei rischi e creazione di valore.

La recente entrata in vigore dell’AI Act e di altre normative come il Data Governance Act e il Digital Operational Resilience Act ha reso evidente quanto sia cruciale una governance chiara: le imprese devono dotarsi di strutture in grado di gestire rischi tecnologici, requisiti regolatori e aspettative di trasparenza. Per la funzione legale e per le legal operations si tratta di un banco di prova che mette in luce il valore di modelli operativi solidi e integrati.

Quando un’impresa decide di ripensare il proprio modello operativo legale, infatti, la governance assume un ruolo duplice: da un lato guida e supervisiona il percorso di cambiamento; dall’altro deve essere incorporata nel nuovo assetto, così da renderlo sostenibile nel lungo periodo.

Governance del percorso di trasformazione

Ogni progetto di cambiamento richiede un presidio strutturato. Durante la trasformazione del modello operativo legale tre sono le funzioni cardine:

  • 1)Comitato direttivo interno. Garantisce che il lavoro del team di progetto sia coerente con la strategia e con i principi di progettazione. Vi partecipano i leader della funzione legale insieme agli stakeholder chiave dell’organizzazione, assicurando così una visione integrata;
  • 2)Comitato direttivo esterno. Composto dai consulenti senior che affiancano l’azienda nella trasformazione, fornisce un punto di vista indipendente e porta competenze ed esperienze maturate in contesti analoghi;
  • 3)Project Management Office (PMO). Risponde al comitato interno, gestisce quotidianamente il programma, coordinando specialisti interni ed esterni e garantendo l’avanzamento delle attività.

Questa architettura contribuisce a ridurre i rischi di insuccesso. Non di rado, infatti, i professionisti legali non hanno esperienza diretta nella gestione di trasformazioni complesse. Per questo può essere strategico coinvolgere risorse provenienti da altre funzioni già abituate a progetti di revisione organizzativa, così da trasferire best practice e velocizzare l’apprendimento.

Un ulteriore elemento riguarda la gestione dei momenti decisionali. Definire in anticipo frequenza degli incontri e protocolli di escalation consente di affrontare tempestivamente ostacoli e approvare modifiche in modo trasparente. Ciò diventa ancora più rilevante quando si tratta di recepire rapidamente novità normative. In generale, infatti, un percorso di trasformazione non può prescindere dal monitoraggio degli adeguamenti normativi: la governance deve garantire che ogni cambiamento legislativo o regolatorio venga integrato senza ritardi, mantenendo la compliance anche in fase di transizione.

Governance nel nuovo modello operativo

La vera sfida inizia quando la trasformazione è stata avviata: costruire una governance stabile e capace di supportare la funzione legale nel tempo.

Un primo tema riguarda la struttura e l’ubicazione del dipartimento. Un modello centralizzato può garantire maggior controllo e uniformità, ma rischia di creare rigidità. Al contrario, un approccio “hub and spoke” prevede una funzione centrale snella che lavora in rete con team distribuiti nell’organizzazione, offrendo maggiore flessibilità. La scelta dipende dalla cultura aziendale, dal grado di maturità della funzione legale e dalle esigenze operative.

La struttura funzionale ai servizi deve essere progettata su misura. Non esiste un modello universale: la governance deve supportare il modo in cui i servizi legali vengono erogati e riflettere l’assetto complessivo dell’organizzazione. In questo modo la funzione legale si posiziona come partner strategico del business, anziché come semplice funzione di supporto. Le recenti normative europee in materia di AI e di gestione dei dati dimostrano che la governance legale non può essere statica, ma deve adattarsi a nuove responsabilità e a ruoli inediti (ad esempio, figure dedicate alla compliance AI o alla data governance).

Un capitolo particolarmente delicato riguarda la gestione delle persone. Ridefinire livelli gerarchici e responsabilità implica spesso un dialogo esteso con i professionisti coinvolti, con altre funzioni aziendali e, in taluni casi, con i sindacati. Inoltre, laddove attività legali siano svolte da altre funzioni (come le Risorse Umane) o siano state trasferite a centri di servizi condivisi, la governance deve garantire chiarezza nei confini di responsabilità, evitando sovrapposizioni o lacune. In questa prospettiva diventa anche un meccanismo di mitigazione dei rischi, soprattutto in contesti regolatori ad alta sensibilità come quelli legati all’uso dell’AI o dei dati personali.

Comunicare la governance

Un modello di governance, per essere efficace, deve essere compreso e accettato da chi lo vive e da chi lo utilizza. La comunicazione, quindi, è un pilastro del cambiamento:

  • All’interno della funzione legale, serve a chiarire i cambiamenti e a favorire l’adesione al nuovo assetto.
  • All’esterno, chiarisce ai clienti interni i percorsi di escalation e i punti di contatto con il dipartimento legale, soprattutto quando vengono superate prassi consolidate.

Oggi, con normative come l’AI Act che richiedono trasparenza sulle modalità di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, la comunicazione diventa anche uno strumento di accountability verso l’intera organizzazione e, in certi casi, verso il mercato e le autorità.

Conclusioni

La trasformazione dei modelli operativi legali e l’evoluzione delle legal operations richiedono modelli di governance solidi, capaci di guidare il cambiamento e di renderlo sostenibile. La governance, lungi dall’essere un mero adempimento burocratico, è la struttura abilitante che consente alla funzione legale di operare in linea con la strategia aziendale, mitigare i rischi e rafforzare il valore offerto.

In un momento in cui normative come l’AI Act, il Data Governance Act e il DORA impongono nuovi standard di trasparenza, sicurezza e responsabilità, investire in una governance chiara e strutturata non è un’opzione, ma una necessità. Per i dipartimenti legali significa consolidare il proprio ruolo strategico, dimostrando di saper guidare l’organizzazione non solo nell’interpretazione delle regole, ma soprattutto nella loro traduzione in valore, resilienza e innovazione

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*Alessandro Del Bono, Of Counsel e Head of Legal Management Consulting Deloitte Legal, Annalisa Olivieri, Senior Associate Legal Management Consulting Deloitte Legal e Antonio Iurilli, Legal Project Specialist Legal Management Consulting Deloitte Legal

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