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Reverse charge nel compro oro: è decisiva la destinazione del metallo a nuova lavorazione?

di Giancarlo Marzo e Jennifer Fuccella

Guida al Diritto

LA QUESTIONE

Quando è legittimo applicare il meccanismo del reverse charge IVA nella compravendita di gioielli usati? Quali condizioni oggettive e soggettive devono sussistere, e chi ne ha l’onere della prova? In assenza di prova di destinazione alla fusione, quale regime IVA si applica alle cessioni di preziosi usati? L’errore nell’applicazione del reverse charge può essere scusato dal principio di neutralità dell’IVA?

La disciplina

Il reverse charge in materia di oro è disciplinato dall’art. 17, comma 5, d.P.R. n. 633/1972, che - in deroga al principio generale per cui l’IVA è dovuta dal cedente - designa invece il cessionario come debitore dell’imposta per determinate operazioni. In particolare, la norma prevede che per le cessioni imponibili di oro da investimento (come definito dall’art. 10, n. 11, d.P.R. n. 633/1972 e dalla L. n. 7/2000) e per le cessioni imponibili di materiale d’oro o di prodotti semilavorati...

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