Presentata la riforma dell’ordinamento forense - Greco (Cnf): “Passaggio decisivo”
Per il Presidente del Consiglio nazionale forense la legge del 2012 “non era già più rispondente ai bisogni della categoria”. “L’obiettivo è una professione più aperta, dinamica e al servizio della tutela dei diritti”
“La riforma dell’ordinamento forense rappresenta un passaggio decisivo per dare all’avvocatura strumenti moderni e adeguati alle sfide del nostro tempo. È il frutto di un lavoro condiviso tra tutte le componenti della professione e di un dialogo costante con il Ministero della Giustizia”. Così Francesco Greco, presidente del Consiglio nazionale forense nel corso della presentazione alla Camera dei deputati del Ddl delega di riforma dell’ordinamento forense, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 settembre.
“La metà dei nostri padri costituenti era avvocato”, ha ricordato Greco, parlando dei suoi colleghi come “professionisti al servizio della giustizia”. La precedente legge ordinamentale dei legali, ha proseguito il vertice del Cnf, “non era vecchissima, era del 2012”, però “non era già più rispondente ai bisogni attuali della categoria. Abbiamo rivisto l’accesso: per diventare avvocati bisogna aver praticato le aule di giustizia e superato le scuole forense. Abbiamo - ha aggiunto - riscritto gli esami di abilitazione, ridisegnato l’esame, tenendo conto dell’aspetto teorico, ma richiedente al giovane lo svolgimento di prove pratiche. Il futuro di un ceto professionale dipende dai giovani”, pertanto, per Greco “occorre immaginare un percorso differente”, anche in virtù del calo dei praticanti, non soltanto per ragioni demografiche.
“Vogliamo costruire - ha proseguito - un percorso più chiaro e sostenibile per i giovani, superare vincoli ormai anacronistici e rafforzare le garanzie dei cittadini, con procedure più snelle e trasparenti”. “L’obiettivo – ha concluso - è una professione più aperta, dinamica e al servizio della tutela dei diritti, nel pieno rispetto dei principi costituzionali che i nostri padri costituenti, molti dei quali avvocati, hanno tracciato”.
Per la deputata e responsabile Professioni di FdI Marta Schifone, intervenuta insieme al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, la riforma per FdI è un “grande segnale politico”, al contrario delle “scelte del passato”, in particolare delle ’Lenzuolate’ dell’allora ministro Pierluigi Bersani, che “hanno favorito la proletarizzazione dell’avvocatura”.