Civile

La selezione delle pronunce della giustizia civile nel periodo compreso tra il 28 marzo e il primo aprile 2022

La selezione delle pronunce della giustizia civile nel periodo compreso tra il 28 marzo e il primo aprile 2022

di Giuseppe Cassano

Nel corso di questa settimana le Corti d'Appello trattano i temi dell'incapacità di disporre per testamento, dell'assegnazione della casa familiare nella fase patologia del matrimonio, degli illeciti endofamiliari, dell'assicurazione contro i danni e, infine, della responsabilità da circolazione stradale (investimento di un pedone).
Da parte loro i Tribunali si pronunciano in materia di usura, di tabelle millesimali, di inadempimento del contratto di locazione al tempo della pandemia, di responsabilità civile della Pa, e, infine, di stampa.


TESTAMENTO
Testamento – Casi di incapacità – Onere della prova (Codice civile, articolo 591)
La Corte d'Appello di Torino si sofferma sul contenuto, e sui limiti, della nozione di "incapacità di intendere e di volere" tale da determinare l'incapacità di testare ex articolo 591, II, n. 3, c.c.. Tale nozione implica di accertare che il testatore versasse in condizioni intellettive tali da dover far escludere la permanenza di qualsiasi facoltà di discernimento o della possibilità di potersi determinare liberamente e autonomamente nelle proprie scelte.
In tale prospettiva, osserva ancora l'adita Corte, non ogni anomalia o alterazione delle facoltà intellettuali implica incapacità di testare, occorrendo, a tale effetto, che l'anomalia incida totalmente sulla coscienza dei propri atti ovvero di quell'attitudine ad autodeterminarsi. Si richiede cioè che, a causa di una infermità, il soggetto, al momento della redazione del testamento, sia assolutamente privo della coscienza del significato dei propri atti e della capacità di autodeterminarsi. La prova dell'incapacità può essere data con ogni mezzo: presunzioni, prova testimoniale, analisi della scheda testamentaria, documenti e consulenza tecnica.
Si tratta di elementi che devono essere interpretati unitariamente e non separatamente, al fine di verificare se il testatore versi in uno stato di incapacità permanente o temporanea.
La distinzione è rilevante, in quanto, in caso di infermità tipica, permanente ed abituale l'incapacità si presume e la prova che il testamento sia stato redatto in un momento di lucido intervallo spetta a chi afferma la validità del testamento; nel caso di infermità intermittente o ricorrente, poichè si alternano periodi di capacità a periodi di incapacità non sussiste la presunzione di incapacità e la prova dell'incapacità deve essere data da chi impugna il testamento. Ai fini del giudizio sulla capacità naturale del testatore, il Giudice di merito, in particolare, non può ignorare il contenuto dell'atto di ultima volontà e gli elementi di valutazione da esso desumibili, in relazione alla serietà, normalità e coerenza dalle disposizioni nonchè ai sentimenti ed ai fini che risultano averle ispirate.
Tribunale di Milano, sezione I, sentenza 31 marzo 2022 n. 2819

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©