Amministrativisti (Unaa): professionalità e diritti al centro dell’innovazione
Si conclude a Trieste il Congresso nazionale dell’UNAA: politica, istituzioni e avvocatura a confronto sul nuovo volto della Pubblica Amministrazione nell’era dell’intelligenza artificiale
Si è chiusa sabato scorso a Trieste la seconda e conclusiva giornata del Congresso nazionale dell’Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti (UNAA), che ha posto al centro del dibattito un tema cruciale per il futuro del Paese: “La discrezionalità amministrativa e la sfida dell’intelligenza artificiale: l’obiettivo della decisione giusta e tempestiva”.
La sessione ha visto il confronto tra politica, istituzioni e avvocatura amministrativista nella tavola rotonda “Il nuovo volto della P.A. nel terzo millennio”, coordinata dall’Avv. Gennaro Notarnicola, Consigliere UNAA. A dialogare sul futuro della Pubblica Amministrazione e sul rapporto tra tecnologia e decisione pubblica, sono stati il Dott. Roberto Chieppa, Consigliere di Stato, l’Avv. Pio Giovanni Marrone, Capo di Gabinetto del Ministero della Pubblica Amministrazione, il Dott. Antonio Matonti, Direttore Affari legislativi e regionali – Diritto d’impresa di Confindustria, l’On. Avv. Nicola Ottaviani, Segretario della V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, e l’On. Avv. Debora Serracchiani, componente della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
Il dibattito ha messo in luce, da prospettive differenti ma convergenti, l’urgenza di ridefinire l’identità e la funzione della Pubblica Amministrazione in un tempo in cui l’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente i processi decisionali e le dinamiche democratiche.
L’UNAA, nel corso del Congresso, ha approvato mozioni che si propongono di incidere concretamente sull’attuazione della Legge 23 settembre 2025 n. 132, che disciplina l’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è quello di assicurare che l’impiego dell’IA resti sempre strumentale e di supporto all’attività provvedimentale, nel pieno rispetto del principio di “riserva di umanità” che deve presidiare ogni decisione pubblica.
In particolare, si chiede che la disciplina di dettaglio sull’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale non sia definita unilateralmente dall’amministrazione, ma con il coinvolgimento e l’intesa delle associazioni forensi specialistiche maggiormente rappresentative, a cominciare da UNAA stessa. Solo così sarà possibile garantire un equilibrio tra innovazione tecnologica e diritti di difesa, tra velocità dei procedimenti e giustizia sostanziale.
In questo quadro, l’UNAA si propone come “interlocutore qualificato e responsabile” del decisore politico, rivendicando un ruolo attivo nella definizione delle regole che disciplineranno l’uso dell’intelligenza artificiale nel processo amministrativo e nella giustizia amministrativa.
L’Associazione ha inoltre ribadito la necessità di evitare ogni forma di standardizzazione o automatizzazione nella redazione degli atti processuali, che rischierebbe di svuotare la funzione intellettuale e difensiva dell’avvocato, compromettendo l’efficacia e l’individualità delle difese. Allo stesso tempo, UNAA propone l’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulle questioni regolative e tecnologiche legate all’uso dell’intelligenza artificiale nella giustizia amministrativa, in dialogo con l’Autorità nazionale per la cybersicurezza.
Per gli amministrativisti, questo è il messaggio, l’innovazione è una risorsa solo se resta al servizio dei principi costituzionali e della persona.




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