Civile

Avvocati tributaristi: “Allucinazioni dell’AI negli atti di accertamento”

La replica delle Entrate: in base a quanto riferito riferito, sembrerebbe un unico atto di accertamento; avviati immediatamente accertamenti

Secondo Uncat l’Amministrazione ha inviato atti di accertamento “allucinati, presumibilmente per l’utilizzo improprio di sistemi di Intelligenza artificiale”. In particolare, si legge in una nota, è stato segnalato che le motivazioni di alcuni atti di accertamento abbiano richiamato – a sostegno dell’attività della Agenzia delle Entrate - non solo sentenze tributarie inesistenti ma anche circolari della stessa Agenzia, altrettanto inesistenti.

Da qui l’allarme di Uncat, che “teme l’avverarsi dei più gravi timori di un utilizzo non governato e non accurato di sistemi di AI” nel momento in cui la riforma fiscale “legittima proprio l’integrazione di AI nelle diverse attività di valutazione del rischio fiscale, di redazione di risposte ad interpelli e per l’adozione di atti automatizzati, per i quali – ricordano i tributaristi – il nuovo Statuto del Contribuente esclude il contraddittorio”.

Uncat dunque chiede alle autorità di riferimento, Mef e Agenzia delle Entrate, se questi esiti sono dovuti a utilizzo di sistemi progettati all’interno dell’amministrazione fiscale; o se sono “utilizzi personali” da parte di funzionari dell’AdE. “Evenienze entrambe gravi – si sottolinea -, che sollecitano specifiche attività di governance e vigilanza atte ad evitare l’avverarsi di altre ipotesi”.

Uncat auspica fortemente che l’applicazione del codice di condotta sull’utilizzo dell’AI, annunciato dal Direttore dell’AdE Vincenzo Carbone, “possa contenere usi impropri dell’AI ed imponga un rigoroso e costante controllo delle motivazioni degli atti da parte dei funzionari e dirigenti dell’AdE”.

Non si è fatta attendere la replica dell’Agenzia delle Entrate secondo cui “in base a quanto riferito riferito, si tratterebbe di un unico atto di accertamento” Per il Fisco: “L’associazione non ha saputo fornire ulteriori elementi che consentissero all’Agenzia un pronto riscontro di quanto segnalato”. L’Agenzia, prosegue la nota, ha in ogni caso avviato immediatamente un approfondimento che sta coinvolgendo tutte le strutture territoriali per verificare il rispetto delle prescrizioni contenute nella policy interna per l’utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale di tipo generativo, emanata lo scorso 23 ottobre. Qualora fossero effettivamente riscontrate violazioni, l’Agenzia provvederà ad adottare azioni disciplinari verso i responsabili, anche nel caso in cui dovessero riguardare un singolo atto.

L’Agenzia ribadisce con fermezza quanto riportato nella citata policy, ovvero che i sistemi di IA di tipo generativo non devono essere mai impiegati per la produzione diretta di atti amministrativi relativi all’attività istituzionale, anche di natura negoziale e della gestione delle controversie, sia in sede giudiziale che extragiudiziale, nonché in fase endoprocedimentale.

Con una controreplica Uncat, riguardo al fatto di “non aver fornito ulteriori elementi”, richiama il “doveroso” rispetto del “segreto professionale a cui sono tenuti tutti gli avvocati”.

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