Corte di cassazione: si insedia il primo presidente D’Ascola
“Al lavoro per migliorare servizio giustizia”
Si è insediato questa mattina il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione Pasquale D’Ascola, nominato lo scorso 4 settembre dal plenum del Csm. La cerimonia di presa di possesso si è svolta nell’aula magna della Suprema Corte alla presenza dei magistrati, del personale della Cassazione e dei rappresentanti delle istituzioni.
D’Ascola succede a Margherita Cassano in pensione da oggi. “Insieme potremo lavorare bene per realizzare tutto ciò che è il compito istituzionale della Corte - ha detto D’Ascola prendendo la parola - per realizzare e ottenere quel progressivo miglioramento del servizio giustizia. Questo grazie all’incremento della nostra professionalità, dei nostri sforzi, al dialogo il più possibile e intenso e sentito con l’Avvocatura, con l’Accademia e soprattutto grazie all’aiuto del quale non saremo mai abbastanza grati del personale amministrativo, delle cancellerie, di tutti coloro che si adoperano in vari servizi presso la Corte di Cassazione e tutti gli uffici giudiziari” perché “il Paese possa avere fiducia, che è ciò che conta essenzialmente affinché il servizio giustizia possa essere reso in modo fruttuoso e che semini per il futuro per il bene della nostra cara Italia”.
La prima presidente uscente Cassano nel rivolgere un augurio di buon lavoro a D’Ascola ha sottolineato come il percorso intrapreso “sarà ricco e fecondo, ogni giorno ci saranno sollecitazioni a imparare, a superare i propri limiti. Un percorso - ha sottolineato Cassano - dove non sarai mai solo perché io in tutti questi anni ho sperimentato di avere affianco una comunità di persone che guardano alla giurisdizione come un faro e che ripongono fiducia anche nella nostra capacità anche laddove il dialogo istituzionale si altera, laddove non è rispettata la sfera della giurisdizione, di riaffermare la necessità di vedere riconosciuto il proprio ruolo istituzionale”.
Dal canto suo il procuratore generale Piero Gaeta ha espresso “una profondissima nostalgia per Margherita Cassano che lascia il vertice e una gioia altrettanto intensa per Pasquale D’Ascola che le subentra. Come si fa con poche parole a esprimere lo straordinario, irripetibile contributo che Margherita Cassano ha offerto in questi anni alla Corte, il dinamismo che l’ha animata, l’incessante spirito d’iniziativa che ha profuso? Allo stesso modo, dall’altra parte - ha rimarcato il procuratore generale - come esprimere la gioia profonda che un ‘prodotto’ autentico della Corte di Cassazione come Pasquale D’Ascola che ha speso qui dentro più della metà della sua vita professionale subentra qui al suo vertice? Un figlio della Cassazione, un magistrato che ha rappresentato un punto di riferimento per la giurisprudenza della Cassazione”.
Giustizia: una guida per il cittadino chiamato al prossimo referendum
di Giovanni Verde - Professore emerito presso l'Università «Luiss-Guido Carli» di Roma