Mentre si discute in Parlamento la conversione del Dl Giustizia, il decreto legge n. 177/2025, e si attende di conoscere il numero definitivo di magistrati che hanno aderito all'inedito espediente dell'applicazione a distanza, il Consiglio superiore ha individuato le Corti di appello e tribunali che necessitano di aiuti. Secondo Marco Fabri si è persa una opportunità unica che difficilmente si ripresenterà.
Giovedì 18 settembre scorso sono scaduti i termini indicati dal Csm per la presentazione delle domande per le 500 applicazioni straordinarie di magistrati presso i tribunali e i 20 trasferimenti nelle corti di appello, previste dal decreto legge n. 117 dell'8 agosto 2025. Da quanto è dato sapere, per i tribunali ci sarebbero state circa 200 domande rispetto ai 500 posti disponibili. Si tratta di un ulteriore problema rispetto a una soluzione che fin da subito appariva poco efficace e non certo risolutiva...