Il project financing viola i principi di proporzionalità, di parità di trattamento e non discriminazione. Lo ha stabilito la Commissione europea che lo scorso 8 ottobre ha avviato contro lo Stato italiano una procedura di infrazione che censura questa tecnica. La lettera invita il Governo italiano a presentare entro due mesi le proprie osservazioni. Nel caso in cui queste non fossero ritenute convincenti, la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia per eventualmente condannare lo Stato italiano a rimuovere l'infrazione e in caso di mancata conformazione a pagare una somma di danaro. Come ci spiega nell'editoriale Marcello Clarich un ulteriore braccio di ferro con l'Unione europea costituirebbe un danno reputazionale grave per il nostro Paese.
«Tanto tuonò che piovve». Non è giunta inaspettata la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea lo scorso 8 ottobre contro lo Stato italiano che censura la procedura di project financing disciplinata dal Codice dei contratti pubblici.
Infatti, circa un anno fa lo stesso Consiglio di Stato sollevò una questione pregiudiziale dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea dubitando della compatibilità con il diritto europeo soprattutto del diritto di prelazione (ordinanza, VI Sez...
