EditorialeGiustizia

EDITORIALE - Riforma della Giustizia, l'ossessione delle nomine e del nuovo ruolo del Csm

di Giovanni Verde - Professore emerito presso l'Università «Luiss-Guido Carli» di Roma

N. 36

Guida al Diritto

Continua il "dibattito" sulla riforma della giustizia e questa volta il discorso del professor Giovanni Verde si concentra sulle implicazioni che si avranno su status dei magistrati, ruolo del Csm e alta corte competente a decidere gli illeciti disciplinari. L'ottica di queste osservazioni guarda però - più che gli addetti ai lavori - al cittadino che sarà chiamato a dare il suo parere sul progetto di legge costituzionale nel prossimo referendum del 2026.

Dopo aver preso in considerazione i reali obiettivi della riforma della giustizia e gli effetti che la separazione delle carriere (si veda atto Camera C. 1917-B) determinerà sugli assenti costituzionali e ordinamentali (si veda «Guida al Diritto» n. 35/2025, pagg. 10-19, Verde, «Giustizia: una guida per il cittadino chiamato al prossimo referendum») siamo qui a continuare il discorso con le implicazioni che la riforma della giustizia avrà sullo status dei magistrati, sul ruolo del Consiglio superiore...