I medici “su chiamata” nelle carceri non sono considerati lavoratori subordinati
E di conseguenza anche la retribuzione risulta differente rispetto ai colleghi “assenti” che però hanno vinto il concorso
Le prestazioni rese dai cosiddetti “medici incaricati” nell’ambito degli istituti di pena «non ineriscono a un rapporto di lavoro subordinato, ma sono inquadrabili nella prestazione d’opera professionale, in regime di parasubordinazione». Con tale inquadramento la Cassazione (ordinanza n. 30420/25) ha escluso la configurabilità di un rapporto di lavoro subordinato con la differenza di retribuzione tra il medico subordinato e quello “su chiamata”.
La legge 740/1970
Si legge nella sentenza come le norme previste dalla...
La dimora abituale può essere considerata prova ai fini della residenza?
di Avv. Marco Proietti – Avv. Simone Chiavolini - Studio Legale Proietti




