Civile

I medici “su chiamata” nelle carceri non sono considerati lavoratori subordinati

E di conseguenza anche la retribuzione risulta differente rispetto ai colleghi “assenti” che però hanno vinto il concorso

di Giampaolo Piagnerelli

Le prestazioni rese dai cosiddetti “medici incaricati” nell’ambito degli istituti di pena «non ineriscono a un rapporto di lavoro subordinato, ma sono inquadrabili nella prestazione d’opera professionale, in regime di parasubordinazione». Con tale inquadramento la Cassazione (ordinanza n. 30420/25) ha escluso la configurabilità di un rapporto di lavoro subordinato con la differenza di retribuzione tra il medico subordinato e quello “su chiamata”.

La legge 740/1970

Si legge nella sentenza come le norme previste dalla...