La modifica apportata intende circoscrivere le ipotesi in cui è possibile derogare all'obbligo di deposito telematico in caso di malfunzionamento dei sistemi informatici. A tale scopo si prevede, uniformando la disciplina a quella recentemente introdotta per il processo penale telematico
Il decreto correttivo circoscrive le ipotesi in cui è possibile derogare all'obbligo di deposito telematico in caso di malfunzionamento dei sistemi informatici, mentre i recenti provvedimenti del DGSIA chiariscono che l'avvocato, nell'effettuare un deposito telematico, deve verificare che la busta cifrata "Atto.enc" generata dal redattore sia di peso informatico inferiore o pari a 60 Megabyte, dovendo, diversamente, ricorrere ai depositi multipli complementari. Sotto il versante del processo da remoto...
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I punti chiave
- Modifiche al codice di procedura civile: sull'obbligatorietà del deposito telematico (Dlgs n. 164/2024, articolo 4, comma 5, lettera a))
- L'ampliamento a 60 MB della dimensione massima della busta di deposito telematico. Se si supera, è possibile inviare più Pec
- L'accettazione "automatica" dei depositi del processo civile (Circolare della DGSIA del 19 settembre 2024)
- L'atto processuale in formato elettronico (Dlgs n. 164/2024, articolo 4 comma 5, lettera b))
- La specifica alla remote justice (Dlgs n. 164/2024, articolo 4 comma 5, lettera d))
- Pct: i sistemi informatici sono pronti?
- Modifiche al codice penale (Dlgs n. 164/2024, articolo 5)
EDITORIALE - Ai Act, predisposto un nuovo codice per assicurare il rispetto delle regole
di Andrea Sirotti Gaudenzi - Direttore del Dipartimento di Intelligenza Artificiale dell'Istituto per la formazione continua (Roma)