Il caso portato dinanzi all'attenzione dei giudici di legittimità riguardava il rifiuto, da parte della Corte di Appello di Milano, alla consegna alle autorità polacche di un loro cittadino, richiesta sulla base di un Mae per eseguire una condanna per violenza sessuale.
Pochi giorni dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Ue è intervenuta la Suprema Corte di cassazione italiana la quale, nella sentenza n. 30618 del 2025, nel caso di rifiuto alla consegna dello Stato di esecuzione, allineandosi al dictum euro-unitario, ha preso atto della necessità del consenso dello Stato di emissione del Mae.
Si è però specificato che nei casi pregressi in cui lo Stato di emissione, dopo essere stato informato del rifiuto del Paese di esecuzione, non si sia opposto alla disposta...
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I punti chiave
- Il dictum della Corte di Giustizia e le puntualizzazioni della Suprema Corte: il dissenso dello Stato di emissione del Mae va adeguatamente motivato
- L'applicazione della recente pronuncia europea nel caso di specie (e non solo)
- Per le pregresse procedure di Mae, se Stato di emissione non si è opposto, l'esecuzione della pena prosegue in Italia?
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