Giustizia

“Manovra 2026”: Avvocati, stop ai pagamenti della Pa se manca la prova della regolarità contributiva

La “bozza” della legge di bilancio prevede all’art. 130 nuovi gravosi adempimenti burocratici per i professionisti

di Francesco Machina Grifeo

Un passaggio della bozza della legge di Bilancio 2026 agita i professionisti che rendono prestazioni alle pubbliche amministrazioni. Si tratta di un universo molto vasto che ricomprende ovviamente anche gli avvocati che potrebbero trovarsi caricati di un nuovo complesso onere burocratico. Il comma 9 dell’articolo 130, infatti, subordina il pagamento dei compensi professionali da parte delle Pa alla presentazione di documentazione attestante la regolarità fiscale e contributiva, da allegare alla fattura elettronica.

Il regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi da parte dei liberi professionisti che rendono prestazioni nei confronti delle amministrazioni pubbliche – recita il testo - è condizione per il pagamento di compensi per attività professionale da parte delle medesime amministrazioni. A tal fine il libero professionista produce la predetta documentazione comprovante la regolarità fiscale e contributiva unitamente alla presentazione della fattura per le prestazioni rese”.

A lanciare l’allarme tra i legali è l’Unione nazionale delle camere civili. Secondo la formulazione attuale, spiega una nota dei civilisti, un avvocato che emetta una fattura verso una Pubblica amministrazione dovrà allegare: un’attestazione di regolarità contributiva rilasciata dalla Cassa Nazionale Forense, analoga al DURC previsto per le imprese. Ed un certificato di regolarità fiscale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate, non previsto nella prassi per i liberi professionisti (salvo che la norma intenda un’autocertificazione).

“Si tratta di un adempimento aggiuntivo che rischia di trasformarsi in una nuova zavorra burocratica – osserva l’Avvocato Alberto Del Noce, Presidente UNCC – aggravando procedure già complesse, allungando ulteriormente tempi di pagamento notoriamente lunghi e introducendo incertezza sulle modalità applicative.”

Inoltre, sottolinea l’Uncc, siamo di fronte ad un “evidente paradosso” considerato che i documenti richiesti sono già nella disponibilità della Pubblica Amministrazione, che può verificarne la regolarità d’ufficio attraverso le proprie banche dati (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Casse professionali).

Pretendere che sia il singolo a fornire certificazioni di cui l’Amministrazione è già in possesso “significa duplicare controlli e passaggi inutili, in aperto contrasto con i principi di semplificazione e digitalizzazione che dovrebbero ispirare l’azione pubblica”.

“Auspichiamo che, nel corso dell’iter parlamentare, la norma venga riformulata – conclude Del Noce – prevedendo che la verifica della regolarità fiscale e contributiva sia effettuata direttamente dalle Pubbliche Amministrazioni.”

Altra disposizione di interesse dei legali è l’articolo 90 (Misure in materia di patrocinio obbligatorio dell’Avvocatura Generale dello Stato e di litisconsorzio necessario di cui all’articolo 5-bis della legge n. 119 del 31 luglio 2017) La norma estende il patrocinio obbligatorio dell’Avvocatura dello Stato anche all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). E si modifica la disciplina del litisconsorzio necessario nelle cause che coinvolgono l’AIFA: non sarà più litisconsorte necessario, ma potrà solo fornire supporto tecnico al Ministero della Salute. Con una riduzione dunque dello spazio per gli incarichi esterni dei legali.

Altre disposizioni in materia di “giustizia” (Articolo 61) riguardano l’assunzione di magistrati. “Via Arenula” potrà assumere 718 magistrati ordinari vincitori di concorso già banditi alla data di entrata in vigore della legge. Di questi: 440 unità saranno assunte non prima del 1° luglio 2026; 278 unità non prima del 1° luglio 2027.

Prevista anche l’assunzione straordinaria di 2.000 agenti di Polizia penitenziaria entro il 2028 (500 per il 2026; 1.000 per il 2027; 500 per il 2028). Via libera anche trattenimento in servizio di personale fino ad un massimo di 150 unità per esigenze di sicurezza e gestione carceraria. Incrementate anche le spese di funzionamento del Ministero.

La manovra, infine, prosegue il percorso di digitalizzazione della pubblica amministrazione, con norme generali sulla razionalizzazione dei sistemi informativi e l’integrazione delle piattaforme digitali, in continuità con i progetti PNRR.

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