Il CommentoComunitario e Internazionale

La lotta al greenwashing tra standard metodologici e pratiche commerciali sleali, a che punto siamo?

Il quadro dell’attuale framework normativo e il rischio di sovrapposizione, i punti di intersezione tra la proposta GCD e la ECGT

di Marco Letizi*

Il nucleo centrale dell’attuale framework normativo eurounitario in tema di diritti per i consumatori e divieto di greenwashing è sostanzialmente rappresentato dal nuovo pacchetto sull’economia circolare del marzo 2022 “Prodotti sostenibili: dall’eccezione alla regola” e dai seguenti provvedimenti:

  • Direttiva 2024/825/UE (Empowering Consumers for Green Transition - ECGT) - in vigore dal 26 marzo 2024, che dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 27 marzo 2026 e applicata entro il successivo 27 settembre 2026 - che si pone l’obiettivo, da un lato, di consentire ai consumatori di assumere decisioni di acquisto informate e responsabili, incentivando modelli di consumo più sostenibili; dall’altro, indurre gli operatori economici (produttori e rivenditori) a una maggiore responsabilità di fornire informazioni chiare, pertinenti e affidabili. La direttiva, inoltre, introduce una vera e propria black list di pratiche commerciali sleali e contribuisce al corretto funzionamento del mercato interno, incentivando la concorrenza leale tra le imprese, stimolando la domanda e l’offerta di beni più sostenibili con la conseguente riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente;
  • Regolamento (UE) 2024/1781 del 13 giugno 2024 (Ecodesign for Sustainable Products Regulation - ESPR), in vigore dallo scorso 18 luglio 2024, in tema di progettazione ecocompatibile dei prodotti ecosostenibili e circolari;
  • Proposta di direttiva sull’attestazione e sulla comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite (Green Claims Directive - GCD) presentata dalla Commissione europea il 22 marzo 2023 il cui dossier, ai sensi dell’articolo 58 del Regolamento del Parlamento europeo (procedura di commissione mista), era stato assegnato congiuntamente alla Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) e alla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI).

Il Commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca aveva presentato la proposta all’ENVI e la stessa era stata discussa in Consiglio il 3 aprile 2023 dal Gruppo di ...