Professione e Mercato

Si chiude il XXXVI Congresso Forense: mozioni su riforma Cartabia e professione

Rinnovati i 55 componenti dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) per il triennio 2025-2028. Prossimo appuntamento nel 2028 a Milano

Si è chiuso il XXXVI Congresso Nazionale Forense, che per tre giorni ha riunito nel capoluogo piemontese circa 2.500 delegati e congressisti per discutere di giustizia, riforme e intelligenza artificiale. Un confronto ad alta intensità, con la partecipazione di istituzioni, politica e accademia, culminato nella votazione delle mozioni e nel rinnovo dei 55 componenti dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) per il triennio 2025-2028.

Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, ha chiuso i lavori ringraziando “tutti i delegati, la commissione mozioni, l’Ordine di Torino e gli avvocati piemontesi per un confronto di alto livello, proiettato al futuro della professione”. La presidente del Coa torinese, Simona Grabbi, ha ricordato “l’emozione della consegna della toga di Fulvio Croce e il valore simbolico di un Congresso che resterà nella memoria di tutti”.

IA e giustizia “umana” - Tra i temi centrali, l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla giustizia e sull’attività forense. L’Avvocatura chiede che la tecnologia resti sotto controllo umano e non sostituisca le garanzie del processo. Le mozioni approvate propongono l’obbligo per i giudici di dichiarare e motivare l’uso dell’IA, pena la nullità del provvedimento, il diritto della difesa a conoscere e contestare gli algoritmi, l’istituzione di un Registro pubblico degli algoritmi e di un’Authority indipendente. Obiettivo: assicurare trasparenza, auditabilità e tutela effettiva del diritto di difesa.

Le mozioni sulla Cartabia - Sul fronte delle riforme, il Congresso ha approvato una mozione generale che chiede l’abrogazione della riforma Cartabia per il processo civile o, in subordine, la revisione delle norme più critiche. Tra le richieste: limitare l’abuso della trattazione scritta, ripristinare oralità e immediatezza, e riformare la disciplina delle memorie “a ritroso”.

Anche per il processo penale si sollecitano modifiche: abolizione dell’udienza pre-dibattimentale, revisione delle norme sull’assenza dell’imputato e sul mandato del difensore d’ufficio, ampliamento dei termini per l’impugnazione e rafforzamento dell’oralità nei giudizi d’appello e Cassazione.

Difesa e processo telematico - Ampio spazio alle garanzie difensive e al segreto professionale, da tutelare anche nell’era digitale. Sotto accusa le disfunzioni del processo penale telematico: l’Avvocatura chiede l’eliminazione dell’“atto abilitante”, l’accesso gratuito e immediato ai fascicoli, una piattaforma unica e omogenea per tutti i riti e la fine del “federalismo giudiziario” che genera prassi difformi.

Giustizia di pace e patrocinio a spese dello Stato - Forte allarme per la giustizia di prossimità: si invoca una riforma urgente della Giustizia di Pace, con il ritorno alle precedenti competenze per valore, risorse aggiuntive e potenziamento del personale. Sul patrocinio a spese dello Stato, il Congresso propone un’estensione alle ADR, alla negoziazione assistita familiare e alle procedure di sovraindebitamento, oltre a semplificare i pagamenti e uniformare i compensi.

Famiglia, minori e ADR - Le mozioni approvate sollecitano una riforma organica del processo di famiglia, con maggiore qualificazione e formazione del Curatore speciale del minore, garanzie nell’ascolto e una piattaforma di monitoraggio degli ausiliari.

Rilancio anche per arbitrato e mediazione - Si chiede l’estensione dei poteri degli arbitri, incentivi fiscali per ADR e mediazione, e un rafforzamento della professionalità dei mediatori. Per la negoziazione assistita, si propongono semplificazioni e ampliamento degli effetti giuridici degli accordi.

Dignità e compensi della professione - Tra le mozioni più votate, quelle per la tutela della dignità dell’avvocato e dell’equilibrio vita-lavoro: reato di oltraggio all’avvocato, legittimo impedimento esteso a tutti i processi, sospensione feriale tradizionale, parità di genere nei collegi e asili nido negli uffici giudiziari.

In materia economica, l’Avvocatura chiede la revisione del contributo unificato, la deducibilità delle spese legali, il riconoscimento delle spese stragiudiziali RCA e l’estensione del titolo esecutivo al parere di congruità del Coa.

Innovazione e nuove competenze - Le mozioni spingono per l’ampliamento delle competenze forensi: difesa tecnica obbligatoria in nuovi ambiti, gestione dei testamenti digitali, consulenza su proprietà industriale, e-sport ed eredità digitale. Proposte anche per la trasparenza e rotazione negli incarichi giudiziari, con l’obiettivo di garantire pari opportunità ai giovani professionisti.

Altre proposte - Tra i temi specifici: la perentorietà dei termini per i magistrati, la regolamentazione del Fondo Unico di Giustizia, la deducibilità forfettaria per l’uso dell’IA, la creazione del contrassegno digitale per eliminare gli oneri di attestazione di conformità e la definizione di protocolli per la prova digitale.

Con la chiusura dei lavori, Torino consegna il testimone a Milano, che ospiterà il prossimo Congresso Nazionale Forense nel 2028. Un appuntamento che, come ha sottolineato Greco, “dovrà continuare a rafforzare l’unità dell’Avvocatura nel difendere i diritti e la giustizia”.

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