Professione e Mercato

XXXVI Congresso Forense – Meloni: senza avvocati non c’è giustizia

“Con la separazione delle carriere contraddittorio davanti ad un giudice che non solo è terzo ma appare anche tale”

Senza avvocati non solo non esisterebbe la giustizia, ma non ci sarebbe neanche il presupposto per realizzare quel giusto processo che la nostra Costituzione sancisce e che la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere punta a rendere concreto. Perché non può esserci giusto processo se non in contraddittorio davanti a un giudice che non solo deve essere terzo ma deve anche apparire come tale. È esattamente ciò che intendiamo fare con la riforma della giustizia all’esame del Parlamento, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica, che punta a garantire una vera parità processuale tra accusa e difesa”. Lo ha detto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo con un video messaggio alla seconda giornata del XXXVI Congresso Nazionale Forense a Torino.

“L’Avvocatura – ha proseguito Meloni - ricopre un ruolo fondamentale nel nostro ordinamento perché assolve un principio alla base della nostra civiltà giuridica, il diritto di difesa come baluardo contro ogni forma di arbitrio. Nessuno può perdere o essere privato del diritto di essere difeso in giudizio perché il venir meno di questo diritto equivale al venire meno della dignità stessa della persona. Perché ciò che distingue radicalmente un ordinamento civile da un regime è proprio il rispetto integrale della dignità di ogni persona, chiunque essa sia, qualunque delitto abbia commesso, qualunque pena gli sia stata inflitta al termine di un giudizio. Voi quindi siete coloro che tutelano, prima ancora della posizione processuale dei vostri assistiti, le basi stesse del diritto e i pilastri del nostro vivere comune.

La Presidente del Consiglio ha poi richiamato la recente approvazione “anche con il prezioso contributo del Cnf” della riforma dell’ordinamento professionale forense in modo da “rendere il quadro normativo al passo coi tempi, con l’evoluzione della nostra società, con le profonde trasformazioni che l’Avvocatura sta vivendo, a partire dalla sfida epocale dell’intelligenza artificiale che non tocca solo voi ovviamente, ma tutte le professioni intellettuali”.

“Abbiamo voluto restituire centralità all’Avvocatura – ha aggiunto - per sottrarla a quella marginalizzazione che ne svilisce il ruolo e sminuisce il valore pubblico della funzione difensiva. Lo abbiamo fatto perché senza avvocati liberi e indipendenti non c’è giustizia e senza giustizia non può esserci democrazia. Questo è il cammino che vogliamo continuare a percorrere per rendere sempre più forte quel dialogo tra istituzioni e professioni che è fondamentale per la crescita, lo sviluppo, la prosperità della nazione”.

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