Civile

Obbligo del contradditorio solo in presenza di incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione dei redditi

a cura della Redazione PlusPlus24 Diritto

Accertamento - Riscossione - Iscrizione a ruolo - Insussistenza dell'obbligo del contradditorio
In tema di riscossione delle imposte, si impone l'obbligo del contradditorio preventivo solo qualora sussistano incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione, situazione, quest'ultima, che non ricorre necessariamente nei casi in cui si deve procedere ad un controllo di tipo documentale sui dati contabili direttamente riportati in dichiarazione, senza margini di tipo interpretativo.
• Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 maggio 2018 n. 10644

Impugnazioni civili – Cassazione (ricorso per) – Giurisdizioni speciali (impugnabilità) – Commissioni tributarie - Ricorso proposto dalla Agenzia delle entrate in persona del direttore generale - Validità - Requisiti - Indicazione del nome della persona fisica investita della rappresentanza - Necessità - Esclusione - Ragioni.
In tema di contenzioso tributario, stante la rappresentanza legale dell'Agenzia delle Entrate in capo al suo direttore generale ed il difetto di personalità giuridica delle rispettive articolazioni territoriali, non occorre necessariamente indicare nel ricorso per cassazione il nome della persona fisica preposta a tale carica, essendo individuato in modo incontrovertibile, per la circostanza sopradetta, ai sensi degli articoli 67 e 68 del d.l. n. 300 del 1999, quale unico rappresentante ed autorizzato “ex lege” a stare in giudizio davanti alla Corte di Cassazione.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 4 novembre 2016, n. 22434

Impugnazioni civili - Cassazione (ricorso per) - Ammissibilità del ricorso - Limiti del sindacato di legittimità - Esame di questione non decisa dal giudice di merito per accoglimento di questione assorbente - Inammissibilità - Rimessione della questione ritenuta assorbita al giudice di rinvio.
Nel giudizio di legittimità introdotto a seguito di ricorso per cassazione non possono trovare ingresso, e perciò non sono esaminabili, le questioni sulle quali, per qualunque ragione, il giudice inferiore non sia pronunciato per averle ritenute assorbite in virtù dell'accoglimento di un'eccezione pregiudiziale (nella specie, la ravvisata inammissibilità dell'atto di appello), con la conseguenza che, in dipendenza della cassazione della sentenza impugnata per l'accoglimento del motivo attinente alla questione assorbente, l'esame delle ulteriori questioni oggetto di censura va rimesso al giudice di rinvio, salva l'eventuale ricorribilità per cassazione avverso la successiva sentenza che abbia affrontato le suddette questioni precedentemente ritenute superate.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 novembre 2014 n. 23558

Condoni e sanatorie - Possibilità per l'amministrazione di contestare il credito derivante da dichiarazione - Ammissibilità
In tema di condono fiscale, la previsione dell'articolo 9, comma 9, della legge 289/02, per il quale la definizione automatica non modifica l'importo degli eventuali rimborsi e crediti derivanti da dichiarazioni presentate, se comporta che nessuna modifica di tali importi può essere determinata dalla definizione automatica, non sottrae all'amministrazione il potere di contestare il credito, atteso che il condono fiscale elide in tutto o in parte, per sua natura, il debito fiscale, ma non opera sui crediti che il contribuente possa vantare nei confronti dell'erario, i quali restano soggetti all'eventuale contestazione da parte dell'ufficio.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 25 maggio 2012 n. 8343

Tributi (in generale) - Contenzioso tributario (disciplina posteriore alla riforma tributaria del 1972) - Procedimento - In genere - Agenzia delle entrate - Patrocinio generale da parte dell'avvocatura dello stato - Configurabilità - Ricorso per cassazione - Requisiti ex articolo 366 n. 5 cod. proc. civ. - Conferimento dell'incarico all'avvocatura - Necessità - Esclusione - Fondamento.
In tema di contenzioso tributario, l'Avvocatura dello Stato, per proporre ricorso per cassazione in rappresentanza dell'Agenzia delle entrate, deve avere ricevuto da quest'ultima il relativo incarico, del quale, però, non deve farsi specifica menzione nel ricorso atteso che l'articolo 366, n. 5), cod. proc. civ., inserendo tra i contenuti necessari del ricorso “l'indicazione della procura, se conferita con atto separato”, fa riferimento esclusivamente alla procura intesa come negozio processuale attributivo dello “ius postulandi”, (peraltro, non necessario quando il patrocinio dell'Agenzia delle entrate sia assunto dall'Avvocatura dello Stato) e non invece al negozio sostanziale attributivo dell'incarico professionale al difensore.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 luglio 2011 n. 14785

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