Civile

Accordo Asmel sul litigation funding - Aiga: forte preoccupazione, a rischio equo compenso

Perchinunno: "pronta richiesta di accesso agli atti per valutare se la convenzione possa eludere la legge sull'equo compenso"<br/>

di Francesco Machina Grifeo

È di ieri la notizia dell'accordo tra Asmel, l'associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali, che conta circa 4mila comuni associati e LexCapital, start-up che opera nel settore del «litigation funding», e cioè il sistema che permette di acquistare i diritti litigiosi, attivi e passivi, di un soggetto agendo in giudizio in sostituzione degli stessi o comunque mettendo a disposizione risorse finanziarie ed expertise tecnico-legal. Si tratta di un fenomeno diffuso in diversi paesi stranieri ma nuovo per l'Italia.

A frenare i municipi che scelgono di non ricorrere in tribunale sovente sono proprio i costi e le lungaggini della procedura che questo accordo promette di superare. "In caso di vittoria – si legge nella nota stampa relativa all'accordo -, la maggior parte dei proventi andranno al comune e solo la rimanente parte spetterà a Lexcapital".

Tra le materie che potrebbero rientrare nell'accordo ci sono: prestiti obbligazionari, aperture di credito, contratti di finanziamento in essere o scaduti, riserve negli appalti pubblici di lavori con potenziale di richieste riconvenzionali, convenzioni urbanistiche stipulate con imprese private che non abbiano adempiuto alla propria parte di obbligazioni assunte, derivati finanziari e strumenti d'investimento ad alto rischio.

Per l'Associazione dei giovani avvocati tuttavia l'accordo suscita "forte preoccupazione". "In base a quanto si legge nel comunicato – scrive l'Aiga in una nota - i comuni avranno la possibilità di cedere i diritti ‘litigiosi' a delle società private a costo zero". "Questa mattina – afferma il presidente Francesco Paolo Perchinunno - invieremo all'Asmel richiesta formale di accesso agli atti per aver copia dell'accordo al fine di valutare se la convenzione possa in qualche modo eludere la legge sull'equo compenso".

"Purtroppo - prosegue Perchinunno - il malvezzo tutto italiano del ‘fatta la legge trovato l'inganno' è sempre dietro l'angolo. AIGA, nel caso l'accordo violi la legge sull'equo compenso, agirà in tutte le sedi competenti per la tutela dei diritti dell'Avvocatura Italiana".

A difendere l'accordo interviene Asmel. «Il finanziamento del contenzioso a cura di un privato competente - afferma Francesco Pinto, Segretario Generale -, rappresenta una formula innovativa che vogliamo diffondere tra i Comuni soci perché siano assistiti, a costo zero, nelle aule giudiziarie e possano invertire un trend storico contrassegnato da tassi di soccombenza in giudizio troppo alti».

«A volte, avviare un contenzioso può essere eccessivamente oneroso e complesso, specialmente se dall'altra parte ci sono imprese di grandi dimensioni e intermediari bancari e assicurativi - aggiunge Giuseppe Farchione, Chief operating officer di LexCapital -. L'accordo con Asmel ci permetterà di offrire ai suoi associati supporto tecnico e legale in maniera gratuita, attraverso il litigation funding, già in voga negli Stati Uniti e sbarcato da poco anche in Europa».

La replica di LexCapital - In seguito all'accordo tra LexCapital e ASMEL che permetterà ai Comuni di tutelarsi in giudizio a costo zero e senza altri rischi, AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) e CNF (Consiglio Nazionale Forense) avevano espresso preoccupazione per una possibile violazione della legge sull'equo compenso degli avvocati e per la corretta amministrazione pubblica. LexCapital sottolinea il pieno rispetto della legge nella remunerazione di professionisti ritenuti essenziali per il successo della propria attività. La start-up si avvale solo di legali qualificati e li remunera sempre nel rispetto delle Tariffe Professionali. Inoltre, l'accordo rappresenta un'opportunità, non un rischio, per la certezza del diritto e per rendere i Comuni sempre più efficienti. (Comunicato del 15/5/2023)

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