Autofficine, il deposito della vettura per la riparazione è gratuito
Il deposito dell'automobile nell'autofficina per la riparazione del guasto è, salvo diversa volontà delle parti, da ritenersi prestazione accessoria connessa alla riparazione richiesta. Pertanto, esso si presume gratuito, in quanto rientrante nell'obbligazione principale di riparazione della vettura da parte dell'autoriparatore, il quale è tenuto ad eseguire la sua prestazione con diligenza qualificata secondo le regole dell'arte che si rivelano più idonee alla soluzione del problema. Questo è quanto si afferma nella sentenza n. 187/2019 del Tribunale di Bolzano.
Il caso - La controversia vede come protagonista una turista straniera la quale, durante le ferie in Italia, rimaneva in panne con il proprio veicolo per via di un guasto al differenziale della vettura. In seguito al soccorso stradale, la donna affidava l'automobile ad una autofficina per la sostituzione del pezzo, concordando la somma dovuta per la riparazione in 1500 euro. I meccanici, tuttavia, al giorno stabilito non erano in grado di consegnare la vettura in quanto il pezzo ordinato non era idoneo a rimettere in moto il veicolo, sicché richiedevano più tempo per la consegna e una cifra più alta per i lavori da effettuare. Nel frattempo la turista era andata via dall'Italia e la questione finiva dinanzi al Tribunale: la signora chiedeva la restituzione della sua automobile e si offriva di pagare quanto già stabilito dalle parti, mentre i titolari dell'officina chiedevano il prezzo maggiorato dal nuovo ordine e in più 15 euro al giorno per il deposito dell'automobile nei loro locali.
La decisione - Dopo aver ottenuto in via cautelare la restituzione del veicolo, la signora risulta vittoriosa anche nel merito della vicenda. Ebbene, il Tribunale, in primo luogo, ritiene non dovuto l'aumento del prezzo preteso dall'autofficina. Le parti in causa, infatti, hanno concluso un contratto di prestazione d'opera finalizzato alla riparazione della vettura, in relazione al quale sussiste un obbligo di diligenza qualificata per l'autoriparatore. Costui, cioè, ha «l'obbligo di compiere il proprio lavoro a perfetta regola d'arte e secondo la perizia professionale, le regole tecniche e l'esperienza concreta tipiche della figura dell'autoriparatore modello, professionalmente preparato». Da ciò deriva che il medesimo è tenuto ad impiegare «materiali e pezzi di ricambio, che secondo le regole dell'arte si rivelano più idonei alla soluzione del problema, anche se si tratta di materiali o tecniche più costosi rispetto ad altri possibili». Nel caso di specie, secondo il giudice i meccanici avrebbero dovuto meglio esaminare il veicolo prima di effettuare il preventivo, sicché l'aumento del prezzo per l'effettiva riparazione non può essere posto a carico della cliente.
Ciò posto, prosegue il Tribunale, è del tutto infondata la pretesa dell'officina di ottenere un somma giornaliera a titolo di deposito della vettura. Difatti, afferma il giudice, è pacifico che «la custodia della vettura rappresenta prestazione accessoria rispetto alla riparazione, per la quale non spetta alcun compenso, salvo che risulti una diversa volontà delle parti», circostanza non provata nella fattispecie.
Tribunale di Bolzano - Sezione I civile – Sentenza 22 febbraio 2019 n. 187