Cartabia: in 5 anni, 574milioni di euro di indennizzi per la legge Pinto
Nelle prossime settimane nuovo concorso in magistratura e parere del Csm sulle "piante organiche flessibili"<br/>
"Siamo osservati speciali, c'è molta aspettativa e trepidazione per queste riforme della giustizia in ambienti internazionali, ovviamente da parte della Commissione europea ma ogni volta che ho occasione di frequentare un consesso internazionale c'è eco di questo lavoro in corso e di questa trasformazione che si attende". Parole pronunciate dal Ministro della Giustizia, Marta Cartabia nel suo intervento da Cernobbio. "La malattia che affligge la giustizia italiana – ha proseguito - è grave. Il paziente è grave. E qui mi riferisco solo ad uno dei problemi: quello dei tempi".
Tra tutti i 47 Paesi su cui si estende la giurisdizione della Corte europea dei diritti dell'uomo, ha ricordato la Ministra, l'Italia ha infatti il primato delle condanne per i processi troppo lunghi: 1.202 dal 1959 (data di avvio di attività della Corte di Strasburgo) ad oggi; al secondo posto c'è la Turchia con 608, a seguire Francia (284), Germania (102) e GB (30), Spagna (16).
Tutto ciò ha anche pesanti ripercussioni economiche dal momento che dall'entrata in vigore della legge Pinto (2001) lo Stato italiano è tenuto a pagare un indennizzo ai cittadini che "patiscono una violazione del loro diritto alla ragionevole durata del processo, un diritto – ricordiamolo – riconosciuto tanto dalla Costituzione quanto dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo".
Ebbene, secondo i dati riportati da Cartabia, negli ultimi cinque anni lo Stato ha pagato 574milioni di indennizzi. "Una cifra esorbitante", ammette il Ministro. Ma "ancor più esorbitante", prosegue, è il numero di casi coinvolti: sono stati emessi 95.412 decreti, il che vuol dire che 95mila 412 persone sono rimaste in attesa di giustizia più a lungo del dovuto, oltre una ragionevole durata. Nel solo anno passato, il 2020, l'ultimo anno per i quali ci sono dati disponibili, sono sopravvenuti 14.429 procedimenti ex lege Pinto di irragionevole durata. E sempre nel 2020, il numero dei decreti emessi è stato pari a 11.867 per un importo complessivo di € 105.798.778.
E qui si arriva agli effetti "paradossali". "Ovviamente – spiega Cartabia - la gestione di questa grande quantità di richieste di indennizzo genera a sua volta ritardi. Perciò siamo al paradosso che lo Stato paga anche indennizzi per il ritardo con cui paga gli indennizzi per i ritardi nell'amministrazione della giustizia. Ritardi al quadrato. Costi al quadrato". "Pensiamo conclude sul punto - a quali benefici avrebbero potuto portare quei fondi – e tutti quelli in passato spesi – se fossero diventati investimenti, anziché indennizzi per violazione di diritti".
Cartabia ha poi ricordato che secondo quanto scritto nel Pnrr entro il 31 dicembre di quest'anno il Parlamento deve aver concluso l'approvazione delle due leggi delega del processo penale e del processo civile. "Sottolineo – ha aggiunto - che anche la riforma del processo penale entro la fine di quest'anno è un impegno assunto con la Commissione europea".
Entro il primo trimestre del 2022 invece devono prendere servizio i primi 8250 giovani giuristi dell'ufficio del processo. Il primo bando per i primi 8mila law clerks è già aperto e lo resterà fino al 23 settembre: "Diffondete la voce!!! Sono già moltissimi i candidati". Altri 8mila invece arriveranno col successivo bando, insieme a figure tecniche (5.400 in due tranches). "8.500 assistenti giuristi – afferma Cartabia - su circa 10.000 magistrati, non è poco, integrati da 2700 supporti tecnico amministrativi".
L'obiettivo, ricorda poi il Ministro, è quello di ridurre, entro i 5 anni del PNRR, i tempi di conclusione dei processi del 25 per cento del processo penale e del 40 per cento del processo civile.
Novità anche sul fronte magistrati, il cui numero in Italia "è molto basso rispetto alla media europea". Dopo lo stop dovuto alla pandemia i concorsi sono riiniziati. "Il primo - ricorda la Guardasigilli - è stato fatto a luglio, per 310 posti; mentre la scorsa settimana ci siamo intesi con il CSM per far partire un nuovo concorso nelle prossime settimane". Non solo, è in arrivo anche il parere del CSM che consentirà al Ministero di avviare le piante organiche flessibili, che "costituiranno la possibilità di disporre di una squadra di magistrati da assegnare a uffici giudiziari, in base alle necessità del momento". "Ebbene, il CSM la settimana prossima – a quanto mi fanno sapere – esaminerà il parere sulle piante organiche flessibili, atteso dallo scorso autunno".
Immigrazione: un modo di far leggi che porta a norme poco organiche
di Ennio Codini - Professore associato di diritto pubblico presso l'Università Cattolica di Milano