Comunitario e Internazionale

Cgue, negli ultimi cinque anni cause in crescita del 21 per cento

Al centro del contenzioso le grandi sfide mondiali dall'ambiente ai principi dello Stato di diritto e alle problematiche dell'era digitale

di Paola Rossi

Dalle statistiche giudiziarie targate 2022 emerge un contenzioso caratterizzato dalle grandi sfide del mondo contemporaneo: Stato di diritto, ambiente, protezione della vita privata nell'era digitale e non ultime le misure restrittive adottate dall'Unione europea nel contesto della guerra in Ucraina.
L'elevato numero di cause proposte dinanzi alla Corte di giustizia e al Tribunale dell'Unione è un dato che si conferma per il quinto anno consecutivo.
Il numero di cause proposte dinanzi ai due organi giurisdizionali nel 2022 è comparabile a quello dell'anno precedente (1710 cause nel 2022, contro 1720 nel 2021) e si mantiene pertanto a un livello molto elevato. Infatti, negli ultimi cinque anni, si può constatare un aumento significativo e strutturale del numero di cause proposte, in particolare dinanzi alla Corte di giustizia (+21%). Tra il 2013 e il 2017 la Corte di giustizia riceveva in media 693 cause all'anno, mentre tale media si è attestata a 839 tra il 2018 e il 2022, con un aumento quindi di 146 cause all'anno. Il numero di cause proposte dinanzi al Tribunale si è stabilizzato, con una media di 883 cause proposte all'anno.
Per quanto riguarda il numero di cause trattate, la Corte di giustizia e il Tribunale hanno potuto definire complessivamente 1666 cause nel 2022, cifra che corrisponde alla media degli ultimi anni (1692 cause all'anno tra il 2018 e il 2021).

Evoluzione attività giudiziaria 2018-2022: cause proposte, definite e pendenti
Per quanto concerne i temi trattati dal contenzioso dinanzi ai due organi giurisdizionali, il presidente della Corte di giustizia dell'Unione europea, Koen Lenaerts, sottolinea che «l'istituzione è oggi più che mai chiamata ad adottare decisioni giudiziarie su tematiche delicate. Che si tratti della salvaguardia dei valori inerenti allo Stato di diritto, della protezione dell'ambiente, della lotta contro le discriminazioni, della protezione della vita privata e dei dati personali, del rispetto delle regole della concorrenza da parte dei colossi del digitale, della tutela dei consumatori (...), le decisioni della Corte di giustizia e del Tribunale riguardano direttamente le principali sfide del mondo contemporaneo».

Una proposta della Cgue
Al fine di preservare la propria capacità di pronunciare decisioni di qualità entro un termine ragionevole, la Corte di giustizia, avvalendosi della possibilità offerta dai Trattati, il 30 novembre 2022 ha presentato al Legislatore dell'Unione una domanda volta a un trasferimento al Tribunale della competenza pregiudiziale in determinate materie specifiche, nonché a un allargamento del meccanismo di ammissione preventiva delle impugnazioni contro le decisioni del Tribunale.

Il numero di cause proposte dinanzi alla Corte di giustizia è elevato quest'anno, in particolare in materia pregiudiziale.Il numero di cause pendenti dinanzi a tale organo giurisdizionale è stabile (1111 nel 2022 contro 1113 cause nel 2021). Il numero di cause definite nel 2022 è lievemente superiore a quello delle cause proposte durante questo stesso anno.
Per quanto riguarda la durata dei procedimenti, si può constatare che un numero crescente di cause promosse dinanzi alla Corte di giustizia solleva questioni sensibili e complesse, che richiedono una riflessione e un tempo maggiori. Tuttavia, a motivo di un più ampio ricorso alle ordinanze, segnatamente in materia di impugnazioni, la durata globale dei procedimenti (16,4 mesi) è rimasta analoga a quella dell'anno precedente (16,6 mesi). Ciò premesso, segno della maggiore complessità delle questioni sottoposte alla Corte di giustizia, si rileverà un lieve aumento della durata media del trattamento delle cause pregiudiziali (17,3 mesi, contro 16,7 mesi nel 2021). Per quanto concerne la provenienza dei rinvii pregiudiziali, si può notare che, nel 2022, sono i giudici tedeschi (98), italiani (63), bulgari (43), spagnoli (41) e polacchi (39) ad aver inviato il maggior numero di domande di pronuncia pregiudiziale alla Corte di giustizia.

La questione Ucraina
Dopo le cause legate alla crisi sanitaria (cause relative ad aiuti di Stato, ad appalti pubblici, alla politica commerciale, alla sanità pubblica, all'accesso ai documenti e alla funzione pubblica) che hanno caratterizzato il 2021, uno dei fatti più rilevanti del 2022 è il sorgere del contenzioso riguardante le misure restrittive adottate dall'Unione europea nel contesto della guerra in Ucraina. Più in generale, il contenzioso relativo alle misure restrittive ha rappresentato, con 103 nuove cause, l'11,4% del totale delle cause proposte nel 2022 (contro il 4,8% nel 2021 e il 3% nel 2020).

A tal proposito, il presidente del Tribunale, Marc Van der Woude, sottolinea che «alla luce della guerra in Ucraina e del contesto internazionale caratterizzato da tensioni sempre maggiori, nonché dei recenti sviluppi legislativi (la regolamentazione dei giganti del digitale, la disciplina degli aiuti di Stato, segnatamente nel settore fiscale e nel settore dell'energia e dell'ambiente, la protezione dei dati personali,...) potrebbe rendersi necessaria un'intensificazione del controllo sulla legittimità degli atti delle istituzioni dell'Unione. Sia chiaro: il Tribunale è pienamente consapevole delle proprie responsabilità e si organizzerà per farvi fronte».

Nel settore degli aiuti di Stato, sono state proposte non meno di 68 cause (contro 46 nel 2021 e 42 nel 2020) . Per contro, si rileva un calo del numero di nuovi ricorsi nei settori della proprietà intellettuale (270 contro 308 nel 2021 e 282 nel 2020) e della funzione pubblica (66 contro 81 nel 2021 e 120 nel 2020). Per quanto riguarda il numero di cause pendenti, si constata che, con 904 cause proposte e 858 cause definite, tale numero è lievemente aumentato per attestarsi a 1474 (contro 1428 nel 2021). Il numero di cause proposte è superiore a quello dei due anni anteriori (882 nel 2021 e 847 nel 2020), ma resta inferiore a quello di alcuni anni precedenti (939 nel 2019, 917 nel 2017, 974 nel 2016, e 912 nel 2014). Con 858 cause definite, il Tribunale ha deciso meno cause che nel 2021 (951). Tale calo del 9,8% ha natura congiunturale e risulta principalmente dalla proposizione di un rilevante numero di cause nel mese di dicembre 2022 e da diversi mutamenti nella composizione dell'organo giurisdizionale, a motivo, da un lato, dell'entrata in servizio di nuovi giudici nel corso del primo semestre dell'anno, e, dall'altro, delle partenze e degli arrivi dei giudici nel mese di settembre 2022 nell'ambito del rinnovo parziale del Tribunale che avviene ogni tre anni.

In conclusione sull'attività generale del Tribunale tra cause proposte, definite e pendenti nel periodo 2018-2022 emerge che 50 delle questioni sollevate provengono da persone fisiche e giuridiche che contestano la decisione della Commissione relativa al regime di aiuti cui il Portogallo ha dato esecuzione a favore della zona franca di Madeira.

Quanto alla durata media dei procedimenti, essa è molto soddisfacente. Si è attestata a 16,2 mesi per le cause definite con sentenza o con ordinanza (contro 17,3 mesi nel 2021 e 15,4 mesi nel 2020) ed è pari a 20,4 mesi per le sole cause definite con sentenza.

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