Danno non patrimoniale: violazione della privacy e presunzioni di prova
Tutela della privacy - Dati personali - Illecita divulgazione - Danno non patrimoniale - Risarcimento - Presunzioni.
Il danno alla privacy, non identificandosi come danno risarcibile per la lesione dell'interesse tutelato dall'ordinamento ma con le conseguenze di tale lesione, può essere provato anche attraverso presunzioni, non essendo in re ipsa, come ogni danno non patrimoniale.
•Corte di cassazione, sezione I civile, ordinanza 26 aprile 2021 n. 11020
Risarcimento del danno - Patrimoniale e non patrimoniale (danni morali) trattamento illecito di dati personali - Danno non patrimoniale - Soglia di risarcibilità - Apprezzamento giudiziale - Modalità.
Il danno non patrimoniale risarcibile ai sensi dell'art. 15 del d.lgs. n. 196 del 2003 (codice della privacy), pur determinato da una lesione del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali tutelato dagli artt. 2 e 21 Cost. e dall'art. 8 della CEDU, non si sottrae alla verifica della "gravità della lesione" e della "serietà del danno", in quanto anche per tale diritto opera il bilanciamento con il principio di solidarietà ex art. 2 Cost., di cui quello di tolleranza della lesione minima è intrinseco precipitato, sicché determina una lesione ingiustificabile del diritto non la mera violazione delle prescrizioni poste dall'art. 11 del codice della privacy, ma solo quella che ne offenda in modo sensibile la sua portata effettiva, restando comunque il relativo accertamento di fatto rimesso al giudice di merito.
•Corte di cassazione, sezione VI-1 civile, ordinanza 20 agosto 2020 n. 17383
Trattamento dei dati personali - Risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali - Illiceità del trattamento dei propri dati sensibili - Applicabilità dell'art. 15 codice della privacy e dell'art. 2050 c.c. - Prova.
L'onere di provare il danno subito dal trattamento abusivo del proprio dato personale, alla stregua dell'art. 15 dlgs n. 196 e dell'art. 2050 cc, incombe, seppur in via preliminare rispetto alla prova da parte del danneggiante della mancanza di colpa, su colui che agisce per tale abusiva utilizzazione, tuttavia il danno e in particolare la "perdita" deve essere sempre oggetto di proporzionata e adeguata deduzione da parte dell'interessato.
•Corte di cassazione, sezione I civile, ordinanza 8 gennaio 2019 n. 207
Privacy - Danno da spam - Danno non patrimoniale - Risarcimento ex art. 15 Codice della privacy - Gravità della lesione - Serietà del danno - Onere della prova.
Il danno non patrimoniale risarcibile ai sensi dell'articolo 15 del codice della privacy, pur determinato da una lesione del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali tutelato dagli articoli 2 e 21 Cost. e dall'articolo 8 della CEDU, non si sottrae alla verifica della "gravità della lesione" e della "serietà del danno" (quale perdita di natura personale effettivamente patita dall'interessato), in quanto anche per tale diritto opera il bilanciamento con il principio di solidarietà ex articolo 2 Cost., di cui il principio di tolleranza della lesione minima è intrinseco, sicchè determina una lesione ingiustificabile del diritto non la mera violazione delle prescrizioni poste dall'articolo 11 del medesimo codice ma solo quella che ne offenda in modo sensibile la sua portata effettiva.
•Corte di cassazione, sezione I civile, sentenza 8 febbraio 2017 n. 3311
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