Esecuzione penale esterna, 40mila impegnati in lavori di pubblica utilità
Al via la sperimentazione del Portale nazionale dove si può fare domanda per svolgere lavori di pubblica utilità e indicare i settori
Attualmente sono impegnati in lavori di pubblica utilità 27.102 imputati beneficiari della messa alla prova; 9.787 condannati per violazioni del codice della strada; 844 per violazione della legge sugli stupefacenti e 2.157 condannati a una pena sostitutiva di pena detentiva breve, introdotta dalla riforma Cartabia.
Il Ministero della Giustizia rende noto di aver realizzato una piattaforma che indica dove si può fare domanda per svolgere lavori di pubblica utilità e in quali settori. Parte, dunque, la sperimentazione del portale nazionale dedicato che anche grazie ad un sistema di geolocalizzazione renderà la ricerca più veloce ed efficiente per operatori del settore giustizia e cittadini. L’infrastruttura, spiega un comunicato, è stata sollecitata dalla crescente diffusione del ricorso a questa forma di esecuzione penale esterna.
Per la fase iniziale sono 12 i tribunali e relativi uffici di esecuzione penale esterna coinvolti: Ancona, Bari, Lucca, Castrovillari, Marsala, Milano, Pescara, Roma, Sassari, Savona, Torre Annunziata e Udine.
Sono “decine” gli enti del terzo settore con cui il Ministero ha stipulato convenzioni nazionali, per ospitare nelle proprie sedi sparse sul territorio imputati e condannati. Circa 10mila le convenzioni locali sottoscritte dai tribunali ordinari.
I numeri li ha comunicati il Capo dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità, Antonio Sangermano, che ieri in via Arenula ha illustrato le funzionalità del Portale nazionale insieme ad altri esperti del Ministero. Presenti il capo del dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria Gaetano Campo, il vice capo di Gabinetto Francesco Comparone e il direttore generale dell’Esecuzione penale esterna Domenico Arena.