Professione e Mercato

Gender Diversity Index. La presenza femminile ai vertici aziendali

Il Gender Diversity Index misurato ogni anno da European Women on Boards (EWoB), analizza la rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e nei vertici aziendali delle più grandi realtà europee

di Carola Salvato*

Quando partecipo a eventi rivolti al mondo femminile, come l'ultimo al quale sono intervenuta, WomenX Impact tenutosi a Bologna lo scorso novembre, cerco di raccontare il mio percorso di carriera e il patrimonio di esperienze maturate per incoraggiare altre donne a manifestare la propria natura e capacità di leadership nell'ottica del raggiungimento della parità di genere.

Fortunatamente qualcosa si sta muovendo anche in Italia, proprio in questi giorni la presidente Rai Marinella Soldi ha firmato il memorandum d'intesa NO WOMEN NO PANEL.

"Convegni, dibattiti, trasmissioni radio-televisive dove sono solo uomini a parlare equivalgono a un racconto fuorviante della società. La Rai ha deciso di partecipare al cambiamento e di aderire al Memorandum d'Intesa ‘No Women No Panel – Senza donne non se ne parla' per una rappresentazione paritaria ed equilibrata nelle attività di comunicazione" dichiara Marinella Soldi.

La parità di genere è una questione sempre più centrale per la Rai, come per il Paese. Eppure nei programmi Rai la presenza femminile di esperte è solo per il 22,3% . "Ed è qui allora che si deve agire" ribadisce la presidente Rai. Questo è un tema che stimola le nostre sensibilità e che ci ricorda l'assenza delle donne non solo dal ruolo, ma soprattutto dalla funzione.

Una domanda… ci manca talento femminile o semplicemente non gli diamo voce?

Prima di passare alla lettura dei dati più recenti del Gender Diversity Index vorrei aggiungere questa raccomandazione a tutte le donne: "Non dimenticatevi di credere in voi stesse e non abbiate paura. Diventiamo ciò che crediamo di noi".

Il Gender Diversity Index

Il Gender Diversity Index misurato ogni anno da European Women on Boards (EWoB), analizza la rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e nei vertici aziendali delle più grandi realtà europee.

Il GDI è lo studio più attendibile sulla presenza femminile nei diversi ruoli apicali e descrive con grande precisione l'evoluzione della leadership femminile nel tempo.

Nel corso della presentazione, dopo una nota di benvenuto della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, i relatori hanno esposto i progressi compiuti da 668 aziende di 19 Paesi europei in termini di diversità di genere nelle posizioni di leadership.

La stessa Ursula von der Leyen ha voluto sottolineare che tutte le ricerche e gli studi economici dimostrano che le aziende che abbracciano la diversità hanno più successo. Questo è vero negli affari, nella politica e nella società nel suo insieme.
"Eppure, troppo spesso, e soprattutto quando si guardano le posizioni di vertice, si sente dire da uomini che non è possibile trovare donne con il profilo giusto... Ebbene, se le cercate seriamente, le troverete. Lo so bene per esperienza, quando mi sono battuta per avere il primo Collegio dei Commissari in assoluto con equilibrio di genere" ha affermato con orgoglio.E ha aggiunto: "Guardate la società in cui viviamo: la diversità è un dato di fatto. Ma se questa diversità si riflette nelle aziende e nelle istituzioni è qualcosa di più, una scelta voluta".

In effetti la parità di genere ha iniziato a fare dei progressi, ma non abbastanza velocemente, e non ovunque nell'UE."In qualità di Presidente della Commissione, insisterò affinché la nostra proposta di avere più donne nei Consigli di Amministrazione diventi legge dell'UE" ha concluso Ursula von der Leyen.

EWoB - European Women on Boards

European Women on Boards è un'associazione senza scopo di lucro con sede a Bruxelles incentrata sul promuovere la parità di genere nel processo decisionale europeo. Oltre a condurre questa ricerca sulla diversità di genere nelle più grandi società europee, diffonde le migliori pratiche sulle politiche e misure di governance societaria che favoriscano la diversità di genere e contribuiscano allo sviluppo e all'empowerment delle donne.

Le donne sono ancora sottorappresentate

Il dato del 2021 non è confortante: la ricerca mostra che, nonostante alcuni progressi incoraggianti negli ultimi anni, le donne sono sottorappresentate nei consigli di amministrazione e nelle posizioni dirigenziali. Questa resta ancora una sfida importante per gli Stati membri dell'UE. Solo una netta minoranza delle 669 le aziende che fanno parte del campione sono vicine alla parità di genere a livello di consiglio di amministrazione e più in generale nella composizione dei ruoli dirigenziali.

Il 2021 vede piccoli miglioramenti rispetto al 2020, ma non basta. Qui i dati.C'è comunque un miglioramento significativo; sono 87 su 669 le aziende in cui la leadership femminile supera il 40% delle posizioni disponibili, rispetto al dato precedente di 47 aziende nel 2019. Tuttavia, nonostante gli importanti progressi compiuti nelle aziende maggiori, non c'è la stessa progressione nelle aziende di dimensione inferiore.

I Paesi più avanzati

Osservando i dati a livello del singolo Paese europeo, le società di Norvegia, Francia, Regno Unito, Finlandia e Svezia sono le più vicine ad avere una governance equilibrata in termini di parità di genere, dato rilevato nel 2020.

"Non possiamo affrontare la disuguaglianza se neghiamo che esiste" dichiara Päivi Jokinen, chairwoman di EWoB. "I risultati sono chiari: c'è spazio di miglioramento in tutto il mondo aziendale e in tutta Europa. Dovremmo continuare a fare in modo che tutti si sentano apprezzati e in grado di dimostrare le proprie capacità nella nostra società. Le donne non dovrebbero essere l'eccezione."
Alla velocità di cambiamento attuale, l'obiettivo del 40% di donne nei CdA entro il 2025 non sarà raggiunto.

La certificazione di genere

Anche il Winning Women Institute, impegnato sul tema della gender equality, afferma che le aziende con una maggiore diversità affrontano le sfide del mercato in modo più efficace. Per questo promuove la certificazione di genere, che non solo permetterà di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e una riduzione del gender pay gap, ma darà luogo anche a benefici contributivi e sgravi fiscali per le aziende che adotteranno policy adeguate a ridurre il divario di genere.

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*A cura di Carola Salvato, Presidente di GWPR, Global Woman in PR

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