Civile

Giustizia civile: tribunali efficienti ma zavorrati dall’arretrato - Nordio: irrealistica riduzione del 90%

I risultati della ricerca di ’italiadecide’, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, fotografano una giustizia a due velocità: clearance rate al 104%; disposition time di 674 e 1026 giorni in primo e secondo grado

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di Francesco Machina Grifeo

L’Italia è ultima per i tempi di risoluzione delle cause ed ha il maggior numero di procedimenti pendenti, a causa dell’enorme arretrato accumulato fino al 2009. Eppure proprio la capacità di smaltire l’arretrato : 1,5 milioni di pendenze risolte tra 2012 e 2020, ci piazza tra i paesi migliori per efficienza dei tribunali. È questo l’esito per certi versi contraddittorio (viene in mente il motto latino Festìna lente, ”Affrettati lentamente”, che lo storico Svetonio attribuì all’imperatore Augusto) della s econda edizione della ricerca “ L’Italia e la sua reputazione: la giustizia civile cinque anni dopo ”, realizzata da un gruppo di ricercatori di italiadecide (coordinati da Fortunato Picerno e Massimiliano Sartori) in collaborazione con Intesa Sanpaolo. La ricerca è stata presentata ieri a Roma presso il Senato della Repubblica, alla presenza del Ministro della Giustizia Carlo Nordio.

“La nostra priorità assoluta è proprio l’efficienza della giustizia civile”, ha detto il ministro Nordio. Aggiungendo però che “l’accordo per la riduzione del 90% dell’arretrato in due o tre anni, potrebbe sembrare un’impresa impossibile: o bisogna rassegnarsi a sforare questo limite, oppure stiamo provando a rivedere l’accordo con l’Europa per ridurre questa percentuale che sembra irrealistica”. “Il ritardo della nostra giustizia civile - ha aggiunto - costa in Italia 2 punti di Pil e probabilmente ci siamo anche tenuti bassi”.

Prendendo a riferimento i dati della Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa (CEPEJ) e del Ministero della Giustizia riferiti al 2020 (condizionati dal periodo pandemico) sono state analizzate le performance del sistema nel confronto con Francia, Germania, Polonia e Spagna. Dall’analisi emerge che il nostro Paese da anni continua a registrare miglioramenti in tutti gli indicatori di performance, anche se i livelli non sono ancora paragonabili a quelli di altri paesi europei.

L’Italia supera Francia e Germania quanto alla capacità di ridurre gli arretrati e risolvere più cause di quante ne vengono iscritte, con un Clearance rate (procedimenti definiti/procedimenti iscritti nell’anno) del 104% ogni 100 nuove cause per primo grado di giudizio e del 115% ogni 100 nuove cause per il secondo grado.

Sono 169 le definizioni annue per giudice, secondi solo agli spagnoli. Siamo invece ultimi per tempi di risoluzione delle cause con un Disposition time (durata dei procedimenti) di 674 e 1026 giorni, rispettivamente nel primo e secondo grado, dovuto all’enorme arretato cumulato fino al 2009.

Un ulteriore elemento critico è rappresentato dall’alta variabilità nelle performance dei singoli tribunali. La ricerca mette in evidenza come non sia la localizzazione territoriale a determinare le differenze di efficienza, quanto piuttosto la disponibilità di risorse e i modelli organizzativi. Su questo punto Nordio ha annunciato che “entro tempi ragionevoli avremo una buona iniezione di personale amministrativo che è essenziale per il lavoro del magistrato”. “Il personale amministrativo – ha aggiunto - è estremamente carente e questa criticità è una delle cause della lentezza del processo”.

In questo contesto, un risultato interessante, sottolinea la ricarca, deriva dal fatto che una parte considerevole del miglioramento complessivo, in termini di riduzione della durata media effettiva, deriva proprio da miglioramenti registrati nei Tribunali del Centro-Sud.

Nel 2020 si passa dai 115 giorni di durata mediaeffettiva di un procedimento civile di primo grado a Rovereto, ai 1.150 giorni a Barcellona Pozzo di Gotto, e mentre a Marsala si registra l’1% dei contenziosi con anzianità superiore ai 3 anni33 sul totale dei contenziosi pendenti, a Vallo della Lucania la percentuale raggiunge il 62%. In altre parole, a Marsala virtualmente tutti i processi vengono chiusi in 3 anni, mentre a Vallo della
Lucania oltre il 60% impiega più di 3 anni per essere definito.

Una variabilità dunque che porta il nostro Paese ad avere tribunali con performance allineate, se non migliori, di quelle dei paesi benchmark di riferimento a livello europeo e internazionale (es. tribunali di Torino, Bologna e Milano allineati allamedia dei tribunali francesi e tedeschi) e tribunali molto poco performanti cheabbattono la media nazionale e limitano le potenzialità di miglioramentocomplessive del Paese.

Infine, tra i segnali positivi figurano proprio le nuove assunzioni, dopo un periodo di contrazione del personale amministrativo: dal 2014 all’ultimo concorso sono oltre 13.900 le nuove risorse. A questo si aggiunge l’impulso che può venire del PNRR.

IL TESTO COMPLETO DELLA RICERCA - L’ITALIA E LA SUA REPUTAZIONE - LA GIUSTIZIA CIVILE CINQUE ANNI DOPO

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