Professione e Mercato

Gratuito patrocinio, nuova interrogazione al Ministro sul mancato adeguamento all'inflazione

Galletti: «Il limite, che avrebbe dovuto essere alzato tenendo conto della inflazione è stato invece leggermente abbassato, così vengono esclusi i cittadini più fragili»

immagine non disponibile

di Francesco Machina Grifeo

L'inflazione sale, la soglia di reddito per accedere al gratuito patrocinio scende. Secondo Antonino Galletti, Consigliere del CNF e Presidente di Azione Legale, già Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, sarebbero due milioni gli italiani tagliati fuori dalla difesa a spese dello Stato. Secondo altre stime un milione.

«Con decreto ministeriale del 6 febbraio pubblicato in GU del 21 aprile scorso - spiega Galletti - è stato reso noto il nuovo importo per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, che è stato fissato in € 11.743,93. Il decreto adegua il limite di reddito al costo della vita nel periodo 01.07.2018-30.906.2020 e non già doverosamente a quello calcolato negli anni successivi (2021-2022), come prescritto dalla legge vigente». In sostanza il Ministero della Giustizia ha fissato il nuovo importo senza considerare l'indice Istat dell'ultimo biennio: il limite, che avrebbe dovuto essere alzato tenendo conto della grave inflazione degli anni del covid, è stato invece leggermente abbassato.

«Nei fatti – afferma la vicepresidente del Senato ed esponente dem in commissione Giustizia, Anna Rossomando - questo mancato adeguamento della soglia di accesso comporterà che verranno colpite le fasce di popolazione più deboli, comprimendo la possibilità di accedere al beneficio del patrocinio a spese dello Stato, escludendo dal gratuito patrocinio almeno un milione di persone e non garantendo appieno il di-ritto di difesa statuito dall'articolo 24 della Costituzione. Per questo motivo, con i colleghi Bazoli, D'Elia, Mirabelli e Verini abbiamo presentato un'interrogazione ai ministri Nordio e Giorgetti chiedendo di intraprendere le necessarie iniziative affinché, nel determinare i limiti di soglia, si proceda in tempi celeri a prendere come parametro di riferimento il biennio 2020-2022 e non quello precedente, come peraltro prevederebbe la legge».

«Ancora una volta – aggiunge il Consigliere Galletti - i ritardi dei burocrati ministeriali ar-recano un danno ai cittadini più fragili e ai loro difensori. In un momento di crisi, anziché adeguate ed aumentare le tutele, restano privati del diritto costituzionale alla difesa tecnica proprio i più fragili. Attendiamo che le istituzioni forensi unite insorgano dinanzi alla competente giurisdizione amministrativa assieme agli Ordini ed alle associazioni rappresentative».

Nelle settimane scorso la questione era già emersa nel corso di un question time alla Camera durante il quale il viceministro alla Giustizia Sisto aveva reso note le nuove soglie. Intervenendo in replica l'On. Devis Dori aveva sottolineato che i dati da prendere in consi-derazione, ai sensi dell'art. 77 Dpr 115/2002, erano quelli del biennio 2020/2022. Proce-dendo diversamente, osservava Dori «viene emanato un nuovo decreto già "superato" che non prende in considerazione gli aumenti dell'inflazione, a danno delle fasce di popolazione più deboli che hanno così meno possibilità di accedere al beneficio».

Mentre, siccome tra il 1° luglio 2018 e il 30 giugno 2022, la variazione Istat complessiva è stata pari al 9,20% il limite reddituale avrebbe dovuto essere aggiornato raggiungendo un importo pari a 12.827,37 euro, con un incremento di 1.080,69 euro rispetto al valore attuale. Ciò ha comportato di fatto l'esclusione dall'accesso al regime del gratuito patrocinio di «almeno un milione di persone sarebbero state ricomprese dal nuovo decreto».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©