Immobili

Il condominio non paga la bolletta, bocciato il riallaccio d’urgenza

Per il tribunale di Palermo non vi è neanche il pericolo di ritardo

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di Rosario Dolce

Niente luce al condominio che non paga la bolletta e nessun provvedimento cautelare per chiedere il ripristino dell’energia elettrica interrotta dal fornitore a causa del mancato pagamento, neppure se risultasse non dovuto per prescrizione. Lo ha deciso il Tribunale di Palermo con ordinanza del 5 ottobre 2021.

Somme prescritte

Il caso da cui si origina la controversia riguardava l’esercizio di un’azione cautelare con cui un condominio locale chiedeva al giudice di ripristinare il servizio elettrico, sostenendo che l’iniziativa del fornitore era collegata a somme pretese in pagamento che risultavano inesigibili per intervenuta prescrizione del diritto all’esazione.

Secondo il condominio il «periculum in mora» invocato per sostenere la richiesta derivava dal fatto che la mancanza di corrente elettrica privava i condòmini dell’energia necessaria al funzionamento di autoclavi, ascensori, luci condominiali creando un danno immediato ed irreparabile.

Il Tribunale, tuttavia, ha ritenuto infondata l’azione, almeno per quanto riguarda il solo requisito del «periculum in mora», rilevando che questo è di natura esclusivamente economica e non sostanziale. E ha fatto degli esempi pratici, utili per comprendere l’incompatibilità dell’azione cautelare con il caso in specie.

Riallaccio con altro operatore

In particolare, viene riferito nel provvedimento che nel caso in cui il condominio avesse ragione - e cioè nel caso venisse dimostrato che la bolletta contestata fosse relativa a somministrazioni per le quali il diritto è ormai prescritto -, ogni somma pagata e non dovuta ben potrebbe essere restituita all’esito del giudizio di cognizione ordinario, oltre agli interessi legali.

Ma non vi è nemmeno un «pericolo del ritardo» perché in qualsiasi momento il condominio, pagando quanto richiesto o cambiando gestore, avrebbe potuto ottenere il riallaccio. Quindi il condominio non sarebbe rimasto senza energia elettrica a lungo e il pregiudizio non è mai stato “irreparabile”, ma anzi era facilmente evitabile pagando quanto richiesto e riservandosi di agire per la restituzione dimostrando la fondatezza delle proprie ragioni.

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