La novella ha ridotto a 6 mesi (nel testo del decreto legge era 12 mesi) successivi al conferimento dell'incarico, il periodo in cui i giudici di pace, nominati fino al 31 dicembre 2026, sono chiamati a prestare servizio presso l'Ufficio per il processo.
È stata pubblicata in "Gazzetta Ufficiale" - Serie generale n. 19 del 24 gennaio 2025, la legge 23 gennaio 2025 n. 4, rubricata «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2024, n. 178, recante misure urgenti in materia di giustizia», con entrata in vigore al 25 gennaio 2025. Il testo della legge risulta variato rispetto a quello del decreto legge n. 178/2024, convertito:
- all'articolo 1 è stato aggiunto il comma 1-bis nel corso dell'esame presso il Senato, con cui si riconosce la facoltà, per gli avvocati e i docenti universitari che formano il Consiglio giudiziario, di assistere e partecipare anche alle discussioni relative alle materie delle incompatibilità dei magistrati per rapporti di parentela e del conferimento degli incarichi o del passaggio di funzioni;
- all'articolo 3 è stato aggiunto il comma 1-bis, durante l'esame presso al Senato, disponendo la proroga fino al 30 giugno 2026 del termine massimo di permanenza dei magistrati giudicanti, che non svolgono funzioni direttive e semidirettive, presso lo stesso ufficio giudiziario con le medesime funzioni o nella stessa posizione tabellare o nel medesimo gruppo di lavoro, che scade in data antecedente al 30 giugno 2026;
- all'articolo 5, all'esame presso il Senato, è stato modificato il comma 1, così riducendo a 6 mesi (nel testo del decreto legge era 12 mesi) successivi al conferimento dell'incarico, il periodo in cui i giudici di pace, nominati fino al 31 dicembre 2026, sono chiamati a prestare servizio presso l'Ufficio per il processo. È stato novellato anche il comma 2, in tal modo autorizzando una spesa di euro 1.380.484 per il 2025 e di euro 2.760.968 per il 2026.
Per le novità contenute negli articoli non modificati in sede di conversione del Dl 178/2024 si rimanda...
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di Marcello Clarich - Professore ordinario di Diritto amministrativo presso La Sapienza Università di Roma