Società

Made in Italy, nuove misure ad hoc per la tutela della proprietà industriale e le produzioni di eccellenza

L’efficacia delle nuove norme, in vigore dall’11 Gennaio scorso, è rinviata ai decreti attuativi che dovranno fornire indicazioni per l’erogazione delle agevolazioni e la tutela dei marchi di interesse e valenza nazionale

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di Marialaura Boni*

Lo scorso 15 aprile si è tenuta la prima Giornata Nazionale del Made in Italy, dedicata alla celebrazione e valorizzazione della qualità delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani. Una giornata che ha previsto più di 200 eventi distribuiti su tutto il territorio nazionale, dal settore della moda all’automobilismo, passando per il design, l’arredamento e l’enogastronomia.

La Giornata Nazionale del Made in Italy è stata istituita dalla Legge 27/12/2023, n. 206, c.d. “ Legge sul Made in Italy ”, che è entrata in vigore l’11 gennaio 2024. Si tratta di un provvedimento legislativo importante che riguarda diversi settori produttivi, volto a valorizzare e promuovere, in Italia e all’estero, le produzioni di eccellenza, il patrimonio culturale e le radici culturali nazionali, incentivando, tra l’altro, la tutela della proprietà industriale tramite nuove misure ad hoc.

Proprietà industriale e promozione del patrimonio culturale

Scopo della legge è, pertanto, quello di incentivare la tutela della proprietà industriale.

La legge ha, ad esempio, rinnovato la misura del Voucher 3I – “Investire in Innovazione.

L’incentivo per le startup innovative viene oggi esteso anche alle microimprese e può essere utilizzato per l’acquisto di servizi di consulenza relativi:

• alla verifica della brevettabilità di un’invenzione e alle ricerche di anteriorità preventive;

• alla redazione della domanda di brevetto e di deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi;

• all’estensione all’estero della domanda nazionale.

Un’altra importante disposizione è contenuta nell’art. 7 rubricato “Disposizioni in materia di tutela dei marchi di particolare interesse e valenza nazionale” previsto al fine di tutelare e prevenire l’estinzione dei marchi storici: i marchi registrati da almeno 50 anni, o per i quali sia dimostrabile l’uso continuativo da almeno 50 anni.

In concreto, la norma prevede la possibilità per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy di subentrare gratuitamente nella titolarità di un marchio storico, qualora l’impresa titolare o licenziataria intenda cessare definitivamente la propria attività e non abbia ceduto il marchio a terzi.

Perseguendo l’obiettivo di valorizzare e tutelare il patrimonio culturale italiano, la legge prevede, altresì, che gli istituti e i luoghi della cultura possono registrare il proprio marchio e concederlo in licenza a terzi a titolo oneroso, così aumentando la loro capacità di autofinanziamento e la conoscenza del marchio stesso. I proventi della licenza saranno, infatti, destinati a valorizzare e tutelare il patrimonio culturale dello Stato.

Inoltre, al fine di garantire una maggiore tutela anche con riguardo ai nomi a dominio che si riferiscono al patrimonio culturale, l’art. 23 della legge prevede che il Ministero della cultura prenderà accordi con il gestore del registro dei nomi a dominio.it per rafforzare la tutela e combattere eventuali abusi nella registrazione e uso di nomi a dominio .it riferibili a istituti e luoghi della cultura.

Registro delle opere dei creatori digitali

Viene, poi, istituito un repertorio – che sarà costituito all’interno del registro pubblico generale delle opere protette ex art. 103 L. 1941/633 ( Legge sul diritto d’autore - LDA ) – delle opere dei creatori digitali, quali artisti che sviluppano opere originali ad alto contenuto digitale, al fine di tutelarne i diritti.

Fondo per la protezione all’estero delle indicazioni geografiche registrate e dei prodotti agroalimentari italiani

È istituito, altresì, il Fondo per la protezione all’estero delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande spiritose registrate ai sensi dei regolamenti UE n. 1151/2012 n. 1308/2013 e n. 2019/787 , e dei prodotti agroalimentari di imprese con sede legale e operativa in Italia. Si tratta di un fondo le cui risorse sono destinate a finanziare le camere di commercio italiane all’estero per le attività di supporto alle azioni giudiziarie ed extragiudiziarie intraprese a tutela dei prodotti agroalimentari di imprese aventi sede legale e operativa in Italia.

Contrassegno per il made in Italy e lotta alla contraffazione

Per tutelare e promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni prodotti in territorio italiano e al fine di contrastarne in maniera più efficace la contraffazione, sarà adottato, con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, un contrassegno ufficiale di attestazione dell’origine italiana delle merci che potrà essere utilizzato, su base volontaria, esclusivamente da imprese che producono beni sul territorio nazionale.

Infine, tra le disposizioni contenute nella legge, rientrano anche le misure di “lotta alla contraffazione” volte a incrementare la tutela dei prodotti made in Italy rafforzando, ad esempio, le sanzioni amministrative per chi acquista merci contraffatte e apportando modifiche al codice penale per rendere più efficace la lotta contro la vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

In attesa dei decreti ministeriali

La Legge sul Made in Italy manifesta un interesse significativo verso il patrimonio culturale italiano, ma l’effettiva efficacia delle nuove norme è rimessa, per lo più, a decreti del Ministro delle imprese e del Made in Italy che dovranno fornire indicazioni sulle concrete modalità per la loro attuazione, su come gli operatori del settore potranno beneficiare delle agevolazioni introdotte con la legge e in che modo saranno tutelati i marchi di interesse e valenza nazionale.

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*A cura di Marialaura Boni, Counsel, Osborne Clarke

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