Lavoro

Per addestrare i cani servirà il patentino, un Ddl prevede la nascita del "tecnico del comportamento cinofilo"

In Commissione Agricoltura al Senato è iniziata la discussione del Ddl "Disciplina delle professioni del settore cinofilo"

immagine non disponibile

di Francesco Machina Grifeo

Introdurre nell'ordinamento la figura professionale del "tecnico del comportamento cinofilo". Per agguantare il titolo si dovrà partecipare a corsi di formazione specifici nel rispetto della normativa europea e della norma CEN CWA 16979/2016 che stabilisce i requisiti minimi di competenza. Saranno esonerati coloro che già praticano questo mestiere da tempo. È quello che prevede il disegno di legge n. 1902, targato M5S, d'iniziativa dei senatori Gisella Naturale, Francesco Mollame e altri, la cui discussione è iniziata in Commissione Agricoltura al Senato in sede redigente.

Secondo i presentatori, in Italia, ci sono circa sette milioni di cani; quattro famiglie su dieci ne hanno uno in casa. Duecentomila di questi vivono in canili rifugio o sanitari. Altri settecentomila sono randagi, molti dei quali a seguito di abbandono. Ogni animale costa tre euro e mezzo al giorno, mille e trecento euro all'anno. Per quanto riguarda il personale, invece, se si escludono i medici veterinari, sono 35.000 i lavoratori del settore cinofilo. Con l'indotto si arriverebbe addirittura a due milioni. Numeri rilevanti che spingono per una regolamentazione del sistema.

"Oggi - denunciano i proponenti - non esiste nessuna forma di regolamentazione per poter aprire un centro cinofilo, tranne il rispetto delle normative previste dalle aziende sanitarie locali (Asl) e l'autorizzazione del comune". "Chiunque può aprire una partita Iva con codice ateco 96.09.04, relativo ai servizi di cura degli animali da compagnia oppure aprire un'associazione sportiva dilettantistica frequentando un corso da educatore, istruttore o addestratore (di durata tra le 180 e le 250 ore)".

Il Ddl prevede invece la nascita di diverse figure professionali. Si va dal "Dog Training Professional (DTP)": il professionista che ha le competenze necessarie "per operare nel settore dell'educazione, della formazione e dell'addestramento del cane", profilo in cui rientrerebbero gli educatori, gli istruttori e gli addestratori cinofili; al "Dog Training Professional Behaviour (DTP-B)" o "tecnico del comportamento": colui cioè che possiede una specializzazione finalizzata all'operare con cani che "necessitano di percorsi di rieducazione o recupero comportamentale".

C'è poi l' "operatore di canile", figura che lavora all'interno dei canili sanitari e comunali. Previsti anche il "centro cinofilo" e i "centri che svolgono attività cinofila": strutture dove si svolge prevalentemente l'attività con i cani, "dai primi percorsi educativi fino alle attività sportive o selettive". Infine spazio anche per gli "sport cinofili": vale a dire le attività sportive svolte con il cane, sempre seguendo i regolamenti dei vari enti di promozione sportiva, federazioni sportive o dell'Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI).

Chiunque intenda intraprendere la carriera di "addestratore, educatore e istruttore cinofilo e di tecnico del comportamento cinofilo" sarà tenuto dunque a frequentare un apposito corso di formazione per il conseguimento della qualifica di DTP e DTP-B e dovrà essere in regola con l'aggiornamento professionale annuale. Il corso di formazione invece dovrà avere una durata minima di 400 ore e, sotto il profilo organizzativo, dovrà attenersi a quanto disposto dalla norma CEN CWA 16979/2016.

La qualifica di DTP e DTP-B certificate consentiranno al professionista l'iscrizione nei registri degli enti di promozione sportiva e delle federazioni collegate al Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e all'ENCI senza la necessità di sostenere ulteriori corsi ed esami.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©