Reato di evasione: il presupposto della legalità dell’arresto o della detenzione
Reati contro l'amministrazione della giustizia - Delitti contro l'autorità delle decisioni giudiziarie - Evasione - Assoluzione successiva dell'imputato - Irrilevanza ai fini della illiceità della condotta.
Ai fini della configurabilità del reato di evasione il presupposto della legalità dell'arresto o della detenzione deve essere accertato al momento della esecuzione della misura restrittiva della libertà personale. Pertanto la successiva assoluzione dell'imputato non priva la condotta di quest'ultimo del carattere di illiceità penale. (Nel caso al vaglio dei giudici era stata avanzata richiesta di revisione della sentenza di condanna per il delitto di evasione, sul rilievo che successivamente era intervenuta sentenza definitiva di assoluzione dal reato costituente titolo per la misura coercitiva il cui regime era stato violato).
Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 settembre 2019 n. 39828
Reati contro l'amministrazione della giustizia - Delitti contro l'autorità delle decisioni giudiziarie - Evasione - Ratio.
Garantire il rispetto delle decisioni dell'A.G. costituisce la ratio sottesa al delitto di evasione di cui all'art. 385 c.p.; ai fini dell'integrazione del reato è sufficiente che il soggetto sia stato "legalmente" arrestato in relazione alle circostanze oggettivamente esistenti al momento dei fatti, anche se poi non venga aperto un procedimento penale per il reato per il quale sia stata disposta la misura restrittiva, o non venga convalidata la misura dell'arresto o se intervenga una sentenza di assoluzione che privi di giustificazione la misura cautelare con diritto a riparazione per l'ingiusta detenzione subita.
Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 settembre 2019 n. 39828
Reati contro l'amministrazione della giustizia - Delitti contro l'autorità delle decisioni giudiziarie - Evasione - Procurata evasione - Presupposti - Persona "legalmente" arrestata - Nozione - Iscrizione di un procedimento penale per il reato determinativo dell'arresto - Necessità - Esclusione - Fattispecie.
Ai fini della configurabilità del delitto di procurata evasione, è sufficiente che il soggetto in cui favore la condotta venga compiuta sia "legalmente" arrestato in relazione alle circostanze obiettivamente sussistenti al momento dei fatti, anche se poi non venga aperto un procedimento penale con riferimento allo specifico reato per il quale è stata applicata la misura pre-cautelare. (Nella specie, la Corte ha ritenuto correttamente motivata la decisione impugnata che aveva ravvisato il delitto di procurata evasione con riguardo a fatto commesso in favore di persona arrestata dalla polizia giudiziaria, in presenza dei presupposti di legge, per resistenza a pubblico ufficiale, e poi iscritta solo per altre fattispecie nel registro delle notizie di reato).
Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 20 aprile 2015 n. 16460
Reati contro l'amministrazione della giustizia - Delitti contro l'autorità delle decisioni giudiziarie - Evasione - In genere - Presupposti - Persona legalmente arrestata o detenuta - Nozione - Fattispecie.
In tema di evasione, la sussistenza del presupposto della legalità dell'arresto o della detenzione va verificata con esclusivo riferimento al momento della esecuzione della misura limitativa della libertà personale. (In applicazione del principio, la Corte ha confermato la condanna per evasione in caso di arresto in flagranza che, effettuato nei confronti di persona poi datasi alla fuga dai locali della Questura dove era stata condotta, non era stato convalidato per la mancata formulazione della richiesta di cui all'art. 390 cod. proc. pen.).
Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 agosto 2013 n. 34083
Reati contro l'amministrazione della giustizia - Delitti contro l'autorità delle decisioni giudiziarie - Imputato - Arresti domiciliari - Evasione.
In tema di obbligo di dimora, il fatto che, in epoca successiva all'allontanamento dal luogo dell'arresto domiciliare, tale misura cautelare sia risultata priva di giustificazione, perché insussistenti i presupposti in fatto per ritenere la contestata violazione degli obblighi (che ha così determinato la misura degli arresti domiciliari oggetto della condotta di evasione), come del pari avviene allorquando l'imputato venga assolto dalla imputazione che dà causa alla misura personale, tale evenienza non priva la condotta dell'accusato del carattere di illiceità penale, la quale deve essere valutata con riferimento alle condizioni esistenti all'atto dell'indebito allontanamento e della vanificazione del controllo della polizia giudiziaria.
Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 8 aprile 2009 n. 15208