Civile

RSA, la retta alberghiera è a carico del malato

La corte d'Appello precisa l'elemento differenziale tra prestazione socio-assistenziale ‘inscindibile' dalla prestazione sanitaria e prestazione socio-assistenziale ‘pura'

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di Andrea Alberto Moramarco

All'interno delle RSA le prestazioni eseguite nei confronti degli ospiti sono di due tipi: socio-assistenziale "inscindibile" dalla prestazione sanitaria e socio-assistenziale "pura". Quest'ultima non è coperta dal Servizio sanitario nazionale e la relativa spesa è a carico della famiglia della persona ricoverata. Si tratta, infatti, di una assistenza che sostituisce quella non prestata dalla famiglia, ovvero la cosiddetta retta alberghiera, che è sostenuta da chi decide di usufruire dei servizi di una Casa di riposo. Ad affermarlo è la Corte d'appello di Trento con la sentenza n. 71/2020.

La vicenda
La controversia oggetto della decisione prende le mosse dalla richiesta di restituzione della somma pari a circa 165 mila euro, versate per circa un decennio ad una residenza sanitaria assistenziale dalla famiglia di una anziana signora, affetta da Alzheimer e da altre patologie e ospite della struttura. In particolare, ad agire in giudizio dopo la morte della madre era la figlia di costei, che riteneva, in sostanza, che la retta pagata negli anni alla Casa di riposo in realtà sarebbe dovuta essere a carico del Servizio sanitario nazionale. Difatti, secondo la ricorrente la situazione di invalidità in cui versava la madre negli anni in cui è stata ricoverata presso la Casa di riposo necessitava di interventi di assistenza sanitaria specifica, non erogabili a domicilio, integranti cioè quelle prestazioni di «carattere socio-sanitario ad elevata integrazione sanitaria», di cui agli articoli 30 della legge 730/1983, 3 del Dpcm 14 febbraio 2001 e 3-septies del Dlgs 502/1992.
In primo grado il Tribunale riteneva però che le prestazioni sanitarie effettuate in favore della signora deceduta fossero, invero, «prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, per le quali è dovuto il concorso del privato nelle spese». Ferma restando la gratuità delle prestazioni propriamente sanitarie, erogate dal Servizio sanitario nazionale, la somma contestata si riferiva alla c.d. retta alberghiera, che è e rimane a carico dell'ospite della struttura.

A pagare è la famiglia
Il verdetto non cambia in appello, ove i giudici con una lunga e articolata sentenza si soffermano sulla differenza tra le diverse prestazioni sanitarie e sui relativi costi. Ebbene, spiega il Collegio, «l'elemento differenziale tra prestazione socio-assistenziale ‘inscindibile' dalla prestazione sanitaria e prestazione socio-assistenziale ‘pura', non sta [...] nella situazione di limitata autonomia del soggetto, non altrimenti assistibile che nella struttura residenziale, ma sta invece nella individuazione di un trattamento terapeutico personalizzato che non può essere somministrato se non congiuntamente alla prestazione socio-assistenziale». Tale ultima ipotesi non si è verificata nella fattispecie, in quanto l'anziana signora non necessitava di «alcun trattamento terapeutico personalizzato che non potesse essere somministrato, se non congiuntamente alla prestazione socio-assistenziale costituita dall'ospitalità presso la R.S.A.». D'altra parte, sottolineano i giudici, senza sminuire la gravità di una malattia quale l'Alzheimer, l'assistenza di carattere socio assistenziale prestata presso la struttura era la ragione stessa del ricovero, in quanto la somministrazione dei farmaci di cui la donna aveva bisogno «avrebbe potuto essere indubbiamente eseguita in ambito familiare, trattandosi di interventi usualmente eseguiti, appunto, in famiglia; così come le visite mediche, anche specialistiche, avrebbero potuto essere eseguite su impulso familiare ed anche presso il domicilio, senza alcuna necessità di intervento di terzi».
In definitiva, chiosano i giudici, l'assistenza fornita alla donna era meramente sostitutiva di quella familiare e, in quanto tale, il pagamento delle relative spese, ovvero la c.d. retta alberghiera, non può che essere a carico della famiglia stessa.

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