Penale

Su Facebook si può dire (quasi) tutto ciò che si pensa dei politici

Secondo la Cassazione utilizzare su Facebook espressioni apparentemente offensive nei confronti di un’alta carica istituzionale non per forza costituisce reato di diffamazione

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di Pietro Alessio Palumbo

Secondo la Corte di cassazione (sentenza n. 46496 del 20 novembre) utilizzare su Facebook espressioni apparentemente offensive nei confronti di un’alta carica istituzionale o persino – come nella vicenda – nei confronti di un Ministro non per forza costituisce reato di diffamazione. E ciò è vero soprattutto in caso di espressioni offensive che pur aspre, sono comunque strettamente connesse all’attività politica del soggetto passivo, tanto più se incentrate su dati veri, e se a ben vedere la critica...