Civile

Termine breve per l'impugnazione anche se l'inammissibilità è comunicata via Pec

immagine non disponibile

di Patrizia Maciocchi

La comunicazione dell'ordinanza che dichiara l'inammissibilità dell'appello è utile per far decorrere il termine breve dei 60 giorni per l'impugnazione. La Corte di cassazione, con la sentenza 21964, dichiara inammissibile il ricorso di una società contro una decisione relativa ad un atto di conferimento in trust, perché arrivato oltre 60 giorni dalla comunicazione dell'ordinanza della Corte d'Appello, inviata via Pec, che bollava come inammissibile l'appello per carenza di ragionevole possibilità che venisse accolto.

La Suprema corte ricorda, infatti, che il ricorso per cassazione contro una sentenza di primo grado, “nell'ipotesi in cui l'appello esperito contro di essa sia stato dichiarato inammissibile per carenza di ragionevole probabilità di accoglimento, ai sensi del primo comma dell'articolo 348-bis del Codice di procedura civile, deve essere proposto, a pena di inammissibilità, entro il termine di 60 giorni decorrente dalla comunicazione dell'ordinanza dichiarativa dell'inammissibilità del gravame”. E la Corte di legittimità precisa che la dead line vale anche quando la comunicazione avviene via Pec.

Corte di cassazione – Sezione III – Sentenza 3 settembre 2019 n.21964

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©