Professione e Mercato

Strategie di imprese per la crescita sostenibile: le indicazioni di ASSONIME

Il progetto europeo di crescita sostenibile si basa su due trasformazioni epocali (i.e. la doppia trasformazione), ossia la transizione ecologica - o transizione verde - per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e la trasformazione digitale

di Ignazio La Candia*


Nel Rapporto del 18 marzo 2021 (Note e Studi, n. 5/2021) Assonime è intervenuta sul tema della crescita sostenibile, con particolare riferimento alla transazione economica e digitale e alla competitività nelle strategie delle imprese. Il progetto europeo di crescita sostenibile si basa su due trasformazioni epocali (i.e. la doppia trasformazione), ossia la transizione ecologica - o transizione verde - per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e la trasformazione digitale.

Per la doppia transizione verde e digitale sono necessarie ingenti risorse, infatti il raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Unione Europea al 2030 richiede circa 260 miliardi di Euro di nuovi investimenti all'anno; in questo contesto, assumono un ruolo centrale gli investimenti pubblici, attivati dalla domanda delle Pubbliche Amministrazioni, e gli investimenti privati, nell'ambito dell'attività delle imprese.

La transizione ecologica per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale si basa sul c.d. Green Deal, lanciato dalla Commissione UE nel dicembre 2019 che riguarda gli obiettivi della neutralità climatica, dell'efficiente utilizzo delle risorse e della protezione e del miglioramento del patrimonio naturale UE. Anche la trasformazione digitale, osserva Assonime, svolge un ruolo altrettanto importante nella strategia europea che si intreccia alle sfide della transizione ecologica; anche per questa, così come per il Green Deal, esiste un piano di azione europeo che viene costantemente aggiornato (cfr. la recente Comunicazione strategica della Commissione UE, denominata "Bussola per il digitale 2030", pubblicata il 10 marzo 2021) - Tabella 1.

Il principale strumento a disposizione delle imprese per mitigare il trade off tra sostenibilità ambientale e redditività è l'innovazione (innovazione tecnologica, innovazione organizzativa, innovazione di prodotto, e dei processi produttivi). Peraltro, in alcuni ambiti, la cooperazione tra le imprese è stata espressamente incoraggiata nel contesto della strategia europea per la crescita sostenibile (cfr. Tabella 2): si pensi, ad esempio, agli accordi di standardizzazione europea, ai progetti europei di interesse comune (IPCEI) autorizzati sulla base delle regole degli Aiuti di Stato, alle iniziative di coinvestimento nella realizzazione delle infrastrutture di connettività previste dal Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

Per quanto concerne le strategie competitive adottate dalle imprese per la transizione ecologica, Assonime ha riportato gli esempi della completa digitalizzazione del porto di Livorno - l'applicazione delle tecnologie ICT, incluso il 5G, ha consentito di ridurre i tempi di transito delle merci nel porto e i costi operativi delle navi e degli operatori a terra, riducendo al contempo l'impatto ambientale dell'attività portuale - e di Barilla, che negli ultimi anni ha assunto delle iniziative per sostenibilità nella filiera del grano duro, in particolare il tema della sostenibilità è stato affrontato attraverso gli accordi di filiera, la ricerca agronomica, l'innovazione tecnologica e i metodi di coltivazione.

È stata anche riportata l'esperienza di Leonardo nell'ambito della tecnologia satellitare nel comparto agricolo. Leonardo ha messo a disposizione la propria esperienza nelle tecnologie satellitari e nell'elaborazione dei big data: la tecnologia satellitare ha permesso di monitorare il ciclo di crescita delle coltivazioni, di migliorare la qualità dei prodotti, nonché di valutare lo stato fisiologico delle piante e l'insorgenza di malattie. E queste informazioni, raccolte anche su larga scala, hanno supportato (e supportano) la transizione verso un modello di agricoltura di precisione che permetterà di ridurre l'utilizzo di fertilizzanti fino a circa il 15% - con un incremento della resa delle coltivazioni fino al 10% - e di efficientare l'utilizzo delle risorse idriche, facendo risparmiare tra il 18% e il 30% del rifornimento idrico complessivo di un'impresa agricola.

Assonime nel Rapporto ha evidenziato anche la necessità che siano rispettate le regole comunitarie sugli Aiuti di Stato, dal momento che quando i finanziamenti previsti dai Piani nazionali di ripresa e resilienza hanno come destinatari le imprese se il sostegno ha natura selettiva si applicano le regole europee sugli Aiuti di Stato. Se le misure vengono disegnate in modo da rispettare le regole "de minimis", ovvero il Regolamento generale di esenzione per categoria, non occorre che vengano notificate preventivamente alla Commissione Europea e le stesse possono essere attuate da subito. Negli altri casi, occorre la notifica preventiva alla Commissione UE che valuta se l'Aiuto è compatibile con il diritto europeo (ad esempio, l'Aiuto deve essere indirizzato a conseguire un obiettivo di interesse pubblico dello Stato Membro). In tale ambito, gli Stati dovrebbero partecipare in modo proattivo alla revisione delle linee guida in materia di Aiuti di Stato avviata dalla Commissione Europea, che nel 2019 ha effettuato un Fitness Check dell'intero pacchetto del 2012 sulla modernizzazione degli Aiuti di Stato, proprio al fine di assicurare che siano in linea con le sfide poste dalla transizione ecologica e digitale - Tabella 3.

Tabella 1 - Trasformazione digitale nell'UE: nuovi obiettivi per il 2030Trasformazione digitale delle imprese
Tabella 2 - Esempi di cooperazione tra le imprese nel contesto della strategia europea per la crescita sostenibile European Battery Alliance (EBA, 2017)

* a cura di Ignazio La Candia, Associate Partner, Pirola Pennuto Zei & Associati

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