Professione e Mercato

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: ospite di DLA Piper la scrittrice Michela Murgia

Una conversazione sulla violenza verbale e le sue conseguenze a livello psicologico e sociale


DLA Piper, il principale studio legale internazionale in Italia, ha organizzato un evento web sulla violenza verbale: ospite d'eccezione è stata Michela Murgia, scrittrice, attivista e saggista insignita nel 2010 del prestigioso Premio Campiello.

L'incontro, promosso da LAW - Leadership Alliance for Women, il gruppo di lavoro formato dalle professioniste dello Studio che si propone di promuovere il talento e la leadership al femminile, si è svolto ieri.

In occasione del 25 novembre, data in cui si celebra la Giornata Internazionale per l'eliminazione della Violenza contro le Donne, LAW ha scelto una tematica tristemente diffusa nella società odierna ed estremamente pericolosa, anche se spesso sottovalutata: la violenza verbale. A illustrare l'effetto particolarmente devastante che i messaggi distorti della violenza verbale hanno su ciascuno di noi, come singoli e come membri della società, è Michela Murgia, che ha commentato: "Molti dicono non è una battaglia questa delle parole, che le discriminazioni sono altre. Non è così: il linguaggio riproduce sistemi di potere, perciò cambiare le parole significa cambiare alla radice quei sistemi. E d'altronde se le parole fossero davvero senza importanza per quale motivo incontriamo così tanta resistenza quando chiediamo che vengano cambiate? L'idea che uno schiaffo o un insulto siano forme di violenza è condivisa da tutti, molto meno condivisa è invece l'idea che possa essere violenta anche un'espressione verbale che sminuisce la dignità della donna. Questa è una convinzione che appartiene anche a persone insospettabili, convinte di avere una mentalità inclusiva. Purtroppo la grande maggioranza delle donne di fronte a un atto di violenza verbale tende a non manifestare il fastidio e interiorizzarlo, per questo vedere una donna ribellarsi è un atto rivoluzionario, ed è un dovere di tutte difendere chi non ha la forza di farlo da sola".

Obiettivo principale dell'incontro era sensibilizzare su una realtà purtroppo sempre attuale e stimolare una riflessione sull'uso del linguaggio – sia in ambienti privati, sia soprattutto in ambito lavorativo – che sottende stereotipi capaci di minare la sicurezza e l'affermazione delle donne, e, in generale, di ogni categoria "diversa" dai canoni comuni.

Carmen Chierchia, co-fondatrice del team in Italia e socia responsabile del dipartimento di Diritto Urbanistico e Ambientale sostiene: "La discriminazione di cui sono oggetto le donne può assumere molte forme e può degenerare in una vera e propria violenza, come quella verbale. Da anni, lo Studio si impegna – tramite LAW – a contrastare ogni forma di violenza, sostenendo iniziative pro bono e stimolando riflessioni, con eventi dedicati, su questa drammatica realtà molto frequente nelle nostre giornate e ancora troppo poco analizzata e raccontata.
"LAW è una comunità impegnata nel contribuire a creare una società dove la parità di genere sia la base per un futuro migliore, conclude Raffaella Quintana, co-fondatrice del team in Italia e socia responsabile del dipartimento di Diritto Penale. Abbiamo avvertito la necessità di proporre un confronto su questo argomento, spesso trascurato, mantenendo comunque centrale il tema del divario di genere, con l'auspicio di favorire la cultura della parità, anche in ambito lavorativo
".

L'evento rientra all'interno della prima edizione della Pro Bono Week promossa dallo Studio in Italia, dal 23 al 27 novembre. In programma una serie di eventi interni organizzati con l'obiettivo di ripercorrere le attività di assistenza pro bono svolte durante l'anno in corso e guardare ai progetti futuri.

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