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Advisor esterni per la gestione della RSI come fattore di competitività delle Pmi

Le PMI rappresentano il 92% circa delle imprese attive e sono, senza ombra di dubbio, il tratto più saliente dell'economia italiana, riflettendo tradizioni e imprenditorialità diffuse nei territori. Le PMI, inoltre, hanno un ruolo fondamentale nell'economia di alcuni territori e specifici contesti sociali: per le regioni meridionali, ad esempio, rappresentano l'83% della produzione, rispetto a un contributo medio nazionale del 57%.

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di Nereo Landini *


Nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad una grande proliferazione di definizioni, teorie e approcci, c'è ancora un certo grado di incertezza sull'accezione dei concetti di "sostenibilità" e "responsabilità sociale d'impresa" (RSI o Corporate Social Responsibility – CSR) e sul modo in cui possono o meno essere applicati alle piccole e medie imprese (PMI) come fattore di competitività.

Se, infatti, da una parte il legislatore comunitario e italiano con il D. Lgs. 254/2016 ha previsto, per talune imprese e taluni gruppi di grandi dimensioni l'obbligatorietà della comunicazione di informazioni di carattere non finanziario con indiscussi benefici reputazionali sono sempre di più le imprese di dimensioni più piccole (PMI), che, sebbene orientate verso i temi della responsabilità sociale, per diverse ragioni non sono in grado di coglierne appieno le opportunità.

Stiamo parlando di circa 5,3 milioni di PMI (imprese attive con un giro d'affari inferiore a 50 milioni di euro, da una ricerca Prometeia su dati del 2017), concentrate nei settori dei servizi, dell'edilizia e dell'agricoltura, che danno occupazione a oltre 15 milioni di persone (l'82% dei lavoratori in Italia, ben oltre la media Ue) e generano un fatturato complessivo di 2.000 miliardi di euro.

Le PMI rappresentano il 92% circa delle imprese attive e sono, senza ombra di dubbio, il tratto più saliente dell'economia italiana, riflettendo tradizioni e imprenditorialità diffuse nei territori. Le PMI, inoltre, hanno un ruolo fondamentale nell'economia di alcuni territori e specifici contesti sociali: per le regioni meridionali, ad esempio, rappresentano l'83% della produzione, rispetto a un contributo medio nazionale del 57%.

L'impatto economico delle PMI, inoltre, non può essere valutato considerando semplicemente il loro coinvolgimento diretto, ma va letto in chiave di filiera, dal momento che anche le PMI italiane fanno ormai parte di catene del valore complesse e globali e i loro clienti richiedono la compliance a KPI (Key Performance Indicator) sociali e ambientali sempre più stringenti, pena la loro sostituzione con altri fornitori.

La sostenibilità, che rappresenta un elemento cruciale della value proposition di un'azienda globale, è ancora più importante se si considerano taluni aspetti di resilienza aziendale tipici dell'attuale contesto pandemico

Una delle difficoltà più sovente incontrate dalle PMI nell'adozione di pratiche strutturate di RSI è l'impegno di risorse umane e finanziarie a fronte del quale i benefici, sia in termini di sviluppo dell'impresa, sia in termini di innalzamento del grado di soddisfazione e del consenso degli interlocutori sociali, non si manifestano nell'immediato, ma vanno interpretati in un'ottica di medio-lungo periodo. Tuttavia, la redazione, se non di un vero e proprio Rapporto di sostenibilità, almeno di un DNF secondo il disposto del D. Lgs. 254/2016, dovrebbe essere percepito come una spinta propulsiva verso il miglioramento e non un vincolo aggiuntivo che si frappone, in particolare, fra le PMI e la loro crescita.

Come possono, quindi, le PMI italiane cogliere le opportunità della leva competitiva rappresentata dall'implementazione di un adeguato sistema di RSI senza dover far fronte allo sforzo economico-finanziario derivante dal doversi dotare di un organico specifico o potenziare quello esistente con risorse adeguate?


La risposta è l'esternalizzazione della funzione RSI ricorrendo all'offerta di consulenza specifica nell' implementazione e nella gestione a regime di strategie di RSI coerenti con il proprio core business. In tal modo è possibile usufruire di un vero e proprio sistema integrato di competenze senza escludere che, qualora le condizioni endogene dell'azienda lo consentissero, la funzione RSI possa in ogni momento essere internalizzata.

*di Nereo Landini, Studio legale Marazzi&Associati

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Decreto legislativo del 30 dicembre 2016, n. 254 - Attuazione della direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante modifica alla direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni.

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