Civile

Arte e moda. Il Tribunale di Milano conferma: i Moon Boots sono opere del design industriale

Nota a sentenza 493, depositata lo scorso 25 gennaio, Tribunale di Milano

di Paola Nunziata e Carlo Russo*


Con la sentenza n. 493, depositata lo scorso 25 gennaio, il Tribunale di Milano ha riconosciuto la natura di opera del disegno industriale ex art. 2, n. 10, della Legge sul Diritto d'Autore alle iconiche calzature da neve Moon Boots, ispirate ai calzari indossati da Neil Amstrong durante il suo storico sbarco sulla Luna.

Più precisamente, con tale pronuncia, resa all'esito di un contenzioso che ha visto parti, in qualità di attrice, la casa produttrice dei noti doposci e, in qualità di convenute, le società coinvolte nella ideazione, produzione e commercializzazione di snow boots recanti il marchio di una famosa influencer, la Corte meneghina, dopo aver dichiarato che detti snow boots, in quanto aventi le medesime forme dei Moon Boots a cui va riconosciuta tutela autoriale, ne integrano contraffazione, ha condannato le convenute a corrispondere a parte attrice il risarcimento dei danni dalla stessa subiti per effetto della violazione dei propri diritti di esclusiva economica.

Oltre che per la risonanza mediatica generata dalla notorietà dei prodotti oggetto di controversia e dei marchi che li contraddistinguono, la sentenza del Tribunale di Milano è degna di nota perché, pur collocandosi nel solco di una giurisprudenza oramai consolidata, contiene considerazioni interessanti circa i presupposti necessari al riconoscimento della tutela autoriale.

In particolare, oltre a precisare che il valore artistico richiesto per la proteggibilità dell'opera di disegno industriale non viene escluso dalla eventuale serialità della produzione, il Tribunale ha ribadito che detto valore va ricavato da indicatori oggettivi, quali il riconoscimento delle qualità estetiche ed artistiche del disegno da parte degli ambienti culturali ed istituzionali di riferimento, la creazione da parte di un noto artista, la pubblicazione su riviste di settore, l'esposizione in mostre e musei, l'attribuzione di premi e l'acquisto da parte dei prodotti realizzati sulla base del disegno di un valore di mercato svincolato dalla loro funzionalità.

Il Tribunale ha chiarito inoltre che l'apprezzamento del valore artistico dell'opera non deve essere effettuato ex post, ma avuto riguardo al contesto storico e culturale in cui l'opera è stata creata.

Alla luce di tali considerazioni, dunque, il Tribunale ha ritenuto di dover riconoscere ai Moon Boots la tutela autoriale, oltre che per l'evidente creatività e innovatività del disegno, per il diffuso apprezzamento che gli ambienti culturali ed artistici hanno riservato a tali calzature, nonché per il loro inserimento nell'ambito del Triennale Design Museum di Milano nel 2016 e nella collezione permanente del MOMA nel 2018.

Per contro, con riferimento agli snow boots prodotti e commercializzati in violazione dei diritti di parte attrice, il Tribunale ha ritenuto del tutto insufficienti ad escludere l'ipotesi di plagio gli elementi addotti dalle convenute, vale a dire l'apposizione sulle calzature del noto marchio della influencer, consistente in un occhio dalle ciglia lunghe, e l'utilizzo di glitter sulla superficie delle scarpe. Infatti, come correttamente rilevato dal Tribunale, la presenza del marchio è del tutto inconferente rispetto alla tematica del plagio/contraffazione di un'opera di industrial design, mentre la mera presenza del glitter non vale di per sé a conferire alle calzature dignità di opera creativa autonoma.

La sentenza in commento rappresenta, in definitiva, l'ennesima conferma del rapporto strettissimo tra moda e arte e della necessità di riservare la tutela stringente del diritto d'autore a quei disegni che, come quello dei Moon Boots, sono stati in grado di rivoluzionare la concezione estetica di un determinato prodotto nell'epoca in cui sono stati creati.

*a cura degli Avv. Paola Nunziata e Carlo Russo - CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni

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