Bonus nido anche se l’asilo rimborsa la retta
Struttura chiusa per Covid? L’Inps deve pagare, non importa se non c’è frequenza
I genitori hanno diritto al bonus asilo nido anche per i mesi del lockdown se la struttura è rimasta chiusa. Non conta neppure l’eventuale rimborso della retta già pagata: l’Inps deve corrispondere la somma richiesta.
Lo ha precisato il Tribunale di Chieti con la sentenza 1198 depositata il 21 luglio. A fare ricorso due madri che si erano viste negare il bonus per i mesi di aprile e maggio 2020 perché l’asilo era chiuso e secondo l’Inps il Covid avrebbe rappresentato una causa di impossibilità sopravvenuta del contratto, tale da determinarne la risoluzione. In alcuni casi, infatti, gli asili hanno rimborsato le rette versate integralmente dai genitori che nel frattempo avevano richiesto il bonus all’Inps. Per il Tribunale, i rapporti tra le parti non rilevano per l’erogazione del bonus, visto che non vi era stato alcun accertamento giudiziale della risoluzione del contratto in contraddittorio con l’asilo.
Inoltre gli accordi tra l’asilo e i genitori non possono essere sindacati dall’Inps. Per il Dpcm del 4 marzo 2020 a nulla rileva infatti che gli asili siano rimasti chiusi durante il lockdown. Gli unici requisiti richiesti per l’erogazione del bonus sono l’iscrizione al nido e il pagamento della retta da parte dei genitori.
Nel caso di specie il nido era rimasto chiuso, le ricorrenti avevano pagato la retta, producendo le ricevute e i bonifici, ma avevano anche usufruito dei servizi in Dad attraverso le piattaforme zoom, classroom e la pagina facebook della struttura. C’era stato infatti un invio quotidiano di materiale didattico, oltre a videochiamate costanti. Difficile quindi poter sostenere, anche in contraddittorio, che la prestazione non fosse stata del tutto eseguita.
La questione delle rette dell’asilo durante il lockdown non è di poco conto. In alcuni casi, infatti, i contratti avevano già previsto che la retta dovesse essere versata anche in caso di omessa frequenza del nido, in altri invece la clausola era assente e la soluzione è stata affidata al buon senso. Molte strutture, infatti, non hanno chiesto le rette per i mesi di chiusura, nonostante continuassero a erogare una parte delle lezioni in Dad. Altre, invece, hanno preteso il pagamento integrale. Il bonus asilo nido, in ogni caso, è cumulabile con quello baby sitter, come precisato dal messaggio dell’Inps del 1°aprile 2020 n°1447. Con la conseguenza che, in caso di rimborso da parte dell’asilo, i genitori avrebbero comunque diritto anche ai due bonus. A precisarlo era stato proprio l’Inps con il messaggio del 1°aprile, dove espressamente si stabiliva che per ottenere il bonus non fosse necessaria la «documentazione attestante l’effettiva frequenza del minore dell’asilo», e che in ogni caso «restava fermo il diritto a percepire il rimborso della retta dell’asilo per le mensilità di sospensione del servizio». Adesso il Tribunale chiarisce che anche in caso di effettivo rimborso l’Inps non può rifiutarsi di erogare il bonus.