Civile

Call center, valido il contratto di somministrazione a termine per picchi di lavoro

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di Paola Rossi

È lecito il contratto di somministrazione di lavoro a termine - presso un call center - se riporta per iscritto, come causale, la necessità di far fronte a "picchi" di lavoro anche se si rientra nell'ambito dell'ordinaria attività aziendale. La Corte di cassazione conferma - con la sentenza n. 15547 depositata il 10 giugno - il suo più recente orientamento secondo cui la clausola contrattuale scritta «inserimento di personale di supporto per attività di call center cui non possa farsi fronte con il ricorso al normale assetto produttivo» concretizza quell'onere di giustificazione per l'azienda sulla ragione oggettiva che rende necessario il ricorso a contratti a termine. E anche senza che tali ragioni siano puntualmente specificate dal contratto. Ovviamente - dice la Cassazione - in caso di contestazione il datore è tenuto a fornire tali specifiche e prima di allora la formula non è da considerarsi invalida perché "tautologica".

Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – Ordinanza 10 giugno 2019 n. 15547

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