Con la sentenza depositata il 16 maggio (Somogyi contro Ungheria, ricorso n. 15076/71), la Corte europea dei diritti dell’uomo è tornata sulla diffusione di post di terzi sulla bacheca Facebook di un utente, poi condannato per diffamazione in sede civile, chiarendo che i giudici nazionali per accertare se vi è stata un’effettiva lesione alla reputazione di un ente pubblico devono applicare i criteri individuati nella giurisprudenza della Corte europea per verificare se la limitazione della libertà di espressione persegua un fine legittimo.
Continua il confronto/scontro tra libertà di espressione e diritto al rispetto della vita privata e, in particolare, della tutela della propria reputazione. Con la sentenza depositata il 16 maggio (Somogyi contro Ungheria, ricorso n. 15076/71), la Corte europea dei diritti dell’uomo è tornata sulla diffusione di post di terzi sulla bacheca Facebook di un utente, poi condannato per diffamazione in sede civile, chiarendo che i giudici nazionali per accertare se vi è stata un’effettiva lesione alla ...
Prima del regionalismo differenziato un piano sui rapporti centro-periferia
di Marcello Clarich - Ordinario di diritto amministrativo Sapienza Università di Roma Giuliano Fonderico Associato di diritto amministrativo Università Ca' Foscari di Venezia