Se dopo la stipula di un preliminare di compravendita di un terreno sopravviene una modifica urbanistica che imprime un vincolo preordinato all’esproprio, la parte acquirente (che intendeva effettuare il suo acquisto in vista dell’edificazione dell’area) può chiedere la risoluzione del contratto preliminare. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 13435/2024.
Nel risolvere la controversia sottoposta al suo esame, la Suprema Corte di Cassazione, con la decisione n. 13435/2024, ha richiamato la figura giuridica della “presupposizione” che è configurabile ogni qualvolta che, dal contenuto di un contratto, risulti che le parti abbiano inteso concluderlo subordinatamente all’esistenza di una data situazione di fatto, presupposto imprescindibile della volontà negoziale, la mancanza della quale comporta, per l’effetto, la caducazione del contratto stesso, anche...
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