Elezioni Anm: vince (senza maggioranza) l’ala moderata di “Magistratura indipendente”
Il 27 febbraio la prima giornata di sciopero contro la modifica della Costituzione. Ieri nuovo caso dopo l’iscrizione di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano nel registro degli indagati per il caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish
È “Magistratura indipendente”, l’ala moderata delle toghe, a prendere il maggior numero di voti alle elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati. Ma ottengono un buon risultato anche AreaDg e Magistratura democratica, dalla linea più dura contro la riforma costituzionale. La corrente di destra, la più filogovernativa dell’Anm, ottiene 2.065 preferenze, pari a 11 seggi. Segue Area con 1.803 voti e 9 seggi, Unicost Unità per la Costituzione, con 1.560 voti e 8 seggi, Magistratura democratica con 1.081 voti e 6 seggi e Articolo Centouno, con 304 voti e 2 seggi.
Intanto, ieri è scoppiata l’ennesima polemica tra Governo e magistratura dopo la notizia che la premier Meloni è stata iscritta insieme a Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano nel registro degli indagati per favoreggiamento e peculato per la gestione del caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato e poi rilasciato e riportato in Libia con aereo di Stato dei servizi.
Con le elezioni del nuovo Comitato direttivo centrale dell’Anm entrerà nel vivo la nuova fase destinata a raccogliere il testimone dalla presidenza di Giuseppe Santalucia in un anno cruciale, segnato dalla riforma costituzionale della separazione delle carriere, riforma del Csm e istituzione dell’Alta Corte disciplinare e dalla campagna per l’atteso referendum.
Il 27 febbraio l’Anm ha già segnato sul calendario la prima giornata di sciopero contro la modifica della Costituzione e prima di quella data, probabilmente l’8-9 febbraio, si riuniranno i 36 membri eletti del nuovo Cdc.
Non è escluso che in quella seduta possano essere già votati il nuovo presidente dell’Associazione e la nuova giunta esecutiva centrale: prematuro fare pronostici che dipenderanno dal raggiungimento di un accordo tra i gruppi, ma se la nuova presidenza dovesse essere ’targata’ Mi appaiono favoriti i candidati che hanno incassato più preferenze, da Giuseppe Tango (688 voti), giudice del lavoro di Palermo, ad Antonio D’Amato (652), procuratore della Repubblica di Messina.
In sintesi Magistratura indipendente ottiene 11 seggi, AreaDg 9 seggi, Unicost 8 seggi, Magistratura democratica 6 seggi e Articolo Centouno due seggi. Entrano nel nuovo Cdc, sempre per Magistratura Indipendente, anche Chiara Salvatori (569), giudice del Tribunale di Roma, Mariachiara Lionella Vanini (524), giudice del Tribunale di Milano, Gerardo Giuliano (427), consigliere della Corte d’Appello Napoli, Stefano Ammendola (379), sostituto della procura della Repubblica di Milano, Cesare Parodi (366), procuratore aggiunto di Torino, Domenico Armaleo (358), giudice del Tribunale di Messina, Giulio Caprarola (338), sostituto della procura della Repubblica di Treviso, Paola Ciriaco (275), consigliere della Corte d’Appello di Catanzaro, Romina Incutti (194), f.r. giudice Kosovo Specialist Chambers.
Tornando al cas Almasri Habish, la notifica è arrivata dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi. “Quello del fallimentare processo” contro Matteo Salvini su denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti “molto vicino a Romano Prodi”, puntualizza la premier ribadendo, in un messaggio tanto breve quanto duro, che lei non è “ricattabile” e non si lascerà “intimidire” dalla magistratura.
A poco servono le precisazioni dell’Anm e la trasmissione degli incartamenti al Tribunale dei ministri, perché l’ordine di scuderia è partito e arrivano a valanga le dichiarazioni a difesa dell’esecutivo e contro i giudici. Si tratta però, spiega l’Associazione nazionale magistrati, di un “atto dovuto” da parte della Procura di Roma, di una “comunicazione di iscrizione” come previsto dalla legge che “dispone, omessa ogni indagine” di “trasmettere” gli atti e di darne “immediata comunicazione” agli interessati per difendersi.
La novità giudiziaria, analizzata nel mini-vertice, porta infine alla scelta (“inaccettabile” per le opposizioni) di far saltare, almeno per il momento, la presenza di Piantedosi e Nordio, che già nei giorni scorsi hanno dato loro versioni sulla scarcerazione e sul rimpatrio del libico, che “è stato espulso perché pericoloso”, la tesi del ministro dell’Interno sposata dai parlamentari del centrodestra.
Anno giudiziario: crescono i diritti e si amplifica il ruolo del giudice
di Marcello Clarich, Professore ordinario di Diritto amministrativo presso l'Università «Luiss-Guido Carli» e Giuseppe Urbano, Avvocato del Foro di Roma
APERTURA ANNO GIUDIZIARIO 2025 - IL CANTIERE DELLE NORME - Separazione carriere: le discrasie che limitano una discussa riforma
di Giovanni Verde - Professore emerito di Diritto e procedura civile presso l'Università «Luiss-Guido Carli» di Roma