Ente ecclesiastico: per l’esenzione Imu conta l’utilizzo
L’esenzione Imu per lo svolgimento di attività didattiche compete anche se l’ente ecclesiastico, proprietario dell’immobile, lo ha concesso in comodato gratuito a una Onlus. È il principio affermato dalla Ctr Puglia (sentenza 2332/3/17, presidente De Palma, relatore Nardi), la quale, in sintonia con la Cassazione, ha confermato l’annullamento di un accertamento emesso da un Comune.
La vicenda
La questione riguardava un immobile concesso in comodato gratuito a una Onlus, che rappresentava un’articolazione di un ente ecclesiastico per conto del quale svolgeva un’attività formativa a pagamento. Secondo il Comune, per poter godere dell’agevolazione avrebbe dovuto esservi coincidenza tra il proprietario e l’utilizzatore dell’immobile; a detta dell’ente, invece, l’unico discrimine sarebbe stato di tipo oggettivo, rilevando unicamente l’attività esercitata.
La Ctr ha sposato quest’ultima tesi, evidenziando, da un lato, come sia l’ente di culto che la Onlus fossero enti non commerciali, dall’altro, come l’immobile fosse concesso in comodato gratuito e non in locazione. In particolare, la Ctr ha richiamato la risoluzione 4/2013 del Mef, secondo cui l’esenzione spetta nell’ipotesi in cui l’immobile sia concesso in comodato a un altro ente non commerciale, appartenente alla stessa struttura del concedente, per lo svolgimento di attività didattica.
La sentenza conferma, a livello di Ctr, quanto affermato dalla Ctp di Reggio Emilia 271/2/17.
Ctr Puglia, sentenza 2332/3/17